Negozi sfitti, Ribolla (Lega): «La Giunta si svegli, il commercio sta soffrendo»
Tra le soluzioni avanzate dal consigliere, riduzione della Tari e dell'Imu e contributi ad hoc per sostenere il commercio
A Bergamo ci sono sempre più negozi sfitti: lo confermano i dati della ricerca Ascom Confcommercio Bergamo. Complice anche il caro affitti, oltre che il caro energia che ha portato a bollette drasticamente più elevate rispetto al periodo prima della pandemia.
«Da tempo sosteniamo che il commercio in città sia in difficoltà, soprattutto nelle vie centrali, ma non solo - è il commento di Alberto Ribolla, consigliere della Lega -. I dati della ricerca Ascom, purtroppo, confermano questo trend negativo e danno ragione alle preoccupazioni che ho più volte sollevato in Consiglio comunale dove, al contrario, l'assessore al commercio nonché sindaco Giorgio Gori ha sempre ritenuto che il problema non sussistesse».
Quale, dunque, la soluzione al problema? «È necessario - ha proseguito Ribolla - agire con gli strumenti che l'amministrazione comunale ha a disposizione, ovvero una riduzione della Tari e dell'Imu e contributi ad hoc per sostenere il commercio. Tutti gli emendamenti che ho presentato in tal senso nel corso degli anni sono stati bocciati dalla maggioranza di centrosinistra. Ora queste stesse richieste sono avanzate dalle associazioni di categoria, che ovviamente parlano con i commercianti, come facciamo anche noi quotidianamente».
Bollette più alte del 50% rispetto al pre-Covid
Quello del caro affitti è un problema che affligge la maggior parte dei commercianti in città, colpiti al tempo stesso dal caro energia: le utenze, infatti, si attestano ancora al 50% in più rispetto al pre 2020. «A ciò aggiungiamo le politiche restrittive in tema di mobilità e parcheggi (estensione della sosta a pagamento a scapito della sosta libera o a disco orario, aumento delle tariffe, riduzione degli stalli blu), che colpiscono, in questo caso, i consumatori che decidono di spostarsi in aree con parcheggi più facilmente raggiungibili e a costo zero, ovvero i centri commerciali dell'hinterland».
Un mix di «problematiche lato commercianti e lato consumatori» che, secondo Ribolla, «sta portando a un progressivo svuotamento del centro e a una riduzione dei fatturati degli esercizi commerciali che è sotto l'occhio di tutti, tranne che dell'amministrazione. È urgente - conclude - già nel bilancio di previsione 2024, che verrà discusso a breve in Consiglio, agire per garantire un aiuto concreto al commercio, agli esercizi di vicinato che rivestono anche un ruolo importante per la sicurezza della nostra città. Presenterò nuovamente emendamenti in tal senso, con l'auspicio, questa volta, di una loro approvazione».
Ridurre il gettito di tasse drenato dalle attività commerciali potrebbe aiutarle, ma siccome gli enti pubblici sono sempre spasmodicamente alla ricerca di nuove fonti di entrate, significherebbe di sicuro aumentare il peso della tassazione su altri soggetti. È per questo che sono molto scettico sull'utilità di aiuti a un settore che è in difficoltà in primo luogo per motivi strutturali suoi (obsolescenza di un certo tipo di attività commerciali)