Nel 2024, in Bergamasca, 8.451 infortuni sul lavoro e 15 morti. Siamo in "zona gialla"
L'analisi dell'Osservatorio Vega Engineering sul periodo da gennaio ad agosto, a confronto con la altre province lombarde
Si è giunti nell'ultima parte dell'anno ed è arrivato il momento di fare un resoconto degli infortuni sul lavoro in Bergamasca.
Un tema, quello della prevenzione, che viene più volte richiamato, anche alla luce dei diversi episodi in cui dei dipendenti dono rimasti feriti o sono deceduti sul luogo dove svolgevano la loro professione, oppure nel viaggio da o verso casa.
Gli infortuni in Bergamasca
Da gennaio ad agosto 2024, nella nostra provincia sono avvenute quindici morti sul lavoro, su di un totale di 8.451 denunce di infortunio e un'incidenza di 18,3 eventi mortali sul milione di occupati. Un dato che colloca il nostro territorio in zona gialla, quindi di allerta ma non di forte criticità, insieme alle province di Lecco (20,6), Lodi (19,9), Monza Brianza (19,8) e Cremona (19.4). I dati arrivano da un'analisi dell'Osservatorio Vega Engineering, riportati da PrimaMantova.
Province | Morti sul lavoro |
Milano | 30 |
Brescia | 24 |
Bergamo | 15 |
Pavia | 13 |
Monza Brianza | 9 |
Varese | 7 |
Mantova | 6 |
Lodi e Cremona | 5 |
Lecco e Como | 3 |
Sondrio | 1 |
La situazione nelle province lombarde
In zona arancione troviamo Mantova (22), mentre in quella rossa, con il rischio più alto, ci sono Pavia (46,6) e Brescia (36,4). In zona bianca troviamo invece Sondrio (13,4), Milano (13,3), Varese (10,2) e Como (3,8). Ciò a fronte di una media regionale di 19,1 e il capoluogo di regione a rappresentare la terza città con meno infortuni mortali sul lavoro ogni milione di persone.
Sono 121 i decessi complessivi in riferimento al lavoro da gennaio ad agosto 2024: 86 quelli rilevati in occasione di lavoro (uno in più dello scorso anno) e 35 quelli in itinere (otto in più del 2023). La regione è tristemente prima in Italia sia per numero di vittime totali, sia per decessi in occasione di lavoro. Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano seguita da Brescia, Mantova è invece settima. Brescia e Milano sono in cima anche alla graduatoria quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro con 20 vittime.
Province | Denunce di infortuni |
Milano | 23.798 |
Brescia | 10.049 |
Bergamo | 8.451 |
Varese | 6.409 |
Monza Brianza | 5.009 |
Como | 3.479 |
Mantova | 3.315 |
Pavia | 3.136 |
Cremona | 3.058 |
Lecco | 2.258 |
Lodi | 1.501 |
Sondrio | 1.431 |
Aumentati gli incidenti
Alla fine di agosto 2024, le denunce di infortunio totali sono aumentate rispetto alla fine di agosto del 2023. Erano 71.314 e ora sono 71.894 ed è pari al 18,6 per cento di quelle rilevate in Italia. Per quanto riguarda i settori più colpiti, le attività manifatturiere sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (10.667).
È poi la provincia di Milano quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (23.798). Mantova si trova invece nella seconda parte della classifica, sempre al settimo posto.
Infine, per quanto riguarda il sesso e la provenienza dei lavoratori, sono 25.285 le denunce di infortunio delle donne e 46.609 quelle degli uomini, mentre sono quindici le donne che hanno perso la vita, nove in occasione di lavoro e sei in itinere. Le denunce dei lavoratori stranieri sono invece 18 548, circa il 25,8 per cento del totale. Sono invece quaranta i lavoratori stranieri deceduti nei primi otto mesi del 2024, su un totale di 121.
I numeri sono puramente indicativi. Chi lavora nelle aziende bergamasche lo sa che sono molti gli infortuni non dichiarati per "non mettere in difficoltà il datore di lavoro". Ma così facendo non si fa che alimentare un circolo vizioso.