Commenti su: Niente limiti dai Comuni agli affitti brevi: la sindaca di Bergamo Carnevali lancia l'allarme

Marcello

A parte i bei discorsi di circostanza, per "rivitalizzare" Città Alta e riportarci degli abitanti "veri" servirebbero tante cose che nessuno è in grado di fare, né ha voglia di provare a fare. Quando le case sono vecchie e scomode o nuove e carissime, l'accesso e l'uscita problematici per chi lavora fuori, i negozi "per la vita di tutti i giorni" assenti o carissimi, non è pensabile che la gente comune torni a vivere in un centro storico in cima a un colle. Nessuno ha le soluzioni in tasca. Di sicuro non è una soluzione "bastonare" i piccoli proprietari di immobili, perché così si ottiene solo di lasciare per intero il business ai gruppi organizzati, che possono comprare ancora a meno appartamenti senza mercato, ristrutturarli e poi usarli ancora come case vacanza (più costose di quelle attuali). I piccoli proprietari non affittano più in modo classico, in Italia, perché sono stati troppo scottati dalle normative che proteggono gli inquilini, anche quelli che non pagano l'affitto. Il destino dei centri storici non è buono, secondo me, o gentrification o degrado socio-economico. E non solo a Bergamo.

Francesco Giuseppe

Prima si è voluto sviluppare il turismo come economia importante (si diceva che il turismo è il petrolio italiano); adesso che il turismo funziona, che tanti si muovono nel settore, lo si vuole limitare. Secondo me è ridicolo, tipicamente italiano. I comuni, specie di sx, fanno a gara per sfruttare gli imprenditori del settore (ticket per i bus, tasse di soggiorno, numeri chiusi con ticket, b e b) prendendosela desso con chi affitta le case ai turisti. Che logica ha tutto questo? Vogliono solo i turisti vip da mandare negli alberghi a sei stelle, da spennare, e non la gente normale? Città alta si è snaturata da decenni, basta contare gli abitanti di oggi e quelli di trent'anni, non certo per chi affitta ai turisti. Svegliamoci e smettetela di piagnucolare sempre.