Non si trovano più idraulici e posatori: servono urgentemente dei “bocia”
Con il boom delle ristrutturazione edilizie la mancanza di personale è palpabile. Eppure i giovani scelgono altre strade
Si parla sempre della mancanza di posti di lavoro. La realtà, per i giovani, è che si prendono strade dove l’occupazione non brilla. Ci sono invece mansioni che nessuno vuol più fare: vuoi perché faticose e inizialmente poco remunerative (ma poi si finisce per guadagnare più che bene), vuoi perché il lavoro manuale ha perso quell’appeal che, almeno da noi, una volta invece conservava.
Così accade che idraulici, parquettisti, posatori e impiantisti sono costretti al super lavoro. Mancano gli apprendisti, manca il ricambio generazionale, lamentano gli artigiani bergamaschi. Devono rifiutare lavori perché senza “bocia”, meglio se con qualche esperienza. Questo durante un ottimo stato di salute del settore edilizio, grazie anche agli incentivi per la riqualificazione e l’efficientamento energetico.
Per i giovani forse pesa il fatto che il contratto di apprendistato, della durata di 5 anni, non è tra i più appetibili. Secondo la tabella retributiva dell’artigianato edile, la retribuzione base minima per chi inizia con contratto d’apprendistato è di 895 euro. E serve tanta esperienza per cominciare a guadagnare bene. Il lavoro è sempre più complesso a livello tecnologico perché si opera su impianti misti ed è necessario un continuo aggiornamento per stare al passo.