I dati

Nonostante il lieve aumento, Bergamo è ancora tra le dieci province d’Italia dove la Tari è più economica

Lo conferma il rapporto 2025 dell'Osservatorio di Cittadinanzattiva. In Bergamasca la tariffa media è di 226 euro, al nono posto

Nonostante il lieve aumento, Bergamo è ancora tra le dieci province d’Italia dove la Tari è più economica

Bergamo è ancora nella top 10 dei capoluoghi di provincia dove la Tari è più economica. È quanto emerge dal rapporto 2025 dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha esaminato le tariffe sui rifiuti dei capoluoghi di provincia italiani nell’anno 2024.

La provincia di Bergamo al nono posto

L’Osservatorio ha preso, per riferimento, una famiglia tipo di tre persone, con una casa di proprietà di 100 metri quadri. I costi rilevati comprendono Iva e addizionali provinciali. Al primo posto della classifica, come riporta L’Eco di Bergamo, c’è Cremona dove la tariffa media della Tari è di 196 euro. Bergamo è al nono posto, con 226 euro: rispetto all’anno precedente, quando si trovava all’ottavo posto, è aumentata di 10 euro.

Dei dieci capoluoghi più economici, otto si trovano nel Nord Italia. Al contrario, tra i più costosi, sette sono nelle regioni del Sud. La più cara è Catania con 602 euro, seguono Pisa (557 euro), Genova (509 euro) e Napoli (496 euro).

«Siamo nella top ten delle città con Tari più economica anche perché differenziamo i rifiuti in maniera efficiente, superando quota per cento», ha spiegato Oriana Ruzzini, assessore a Transizione ecologica, ambiente e verde. La spesa media nazionale nel 2025 è di 340 euro all’anno, aumentata del 3,3 per cento rispetto al 2024 (329 euro) – molto più alta della media bergamasca.

Aumenti si sono registrati in tutte le regioni italiane tranne tre (Molise, Valle d’Aosta e Sardegna) e in 95 capoluoghi di provincia su 110, Bergamo inclusa.