il più alto di sempre

Nonostante la crisi, la Same distribuisce ai dipendenti di Treviglio 5 mila euro di premio

A questo si aggiungono ulteriori riconoscimenti economici del valore di circa 4.800 euro agli altri dipendenti del gruppo

Nonostante la crisi, la Same distribuisce ai dipendenti di Treviglio 5 mila euro di premio
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Nonostante il Covid abbia influito sulla produzione dei trattori, e causato un calo del fatturato, il 2020 per la Same Deutz Fahr non è stato un anno così nero come invece le previsioni lasciavano presagire. Tanto che, come riportano i colleghi di PrimaTreviglio, la multinazionale ha riconosciuto un premio di produzione di oltre 5.135 euro a ognuno degli 854 operai al lavoro nello stabilimento della Bassa. Il più altro che sia mai stato distribuito.

A questo si aggiungono ulteriori riconoscimenti economici del valore di circa 4.800 euro agli altri dipendenti, nel complesso 1.400 persone delle quali 220 assunte proprio in piena pandemia.

La Same è stata tra le prime aziende a interrompere le linee produttive, dal 24 febbraio alla metà di maggio, con pesanti effetti sull’evasione degli ordini. Eppure anche l’impero fondato da Francesco Cassani, nel corso dell’ultima parte dell’anno, così come nei primi mesi del 2021, sta vivendo un “rimbalzo” decisamente positivo, che sta facendo sentire i suoi effetti anche con l’indotto, trascinando il comparto meccanico della pianura bergamasca e non solo.

«Ricordo bene quel venerdì della settimana precedente al lockdown generale, pochi giorni dopo il primo caso italiano a Codogno – ha spiegato il Ceo Lodovico Bussolati -. Avevamo già vissuto il Covid nel nostro stabilimento cinese, poche settimane prima, e ben da vicino. Anche per questo, a costo di operare una scelta giudicata allora originale e controcorrente, decidemmo di chiudere dopo un incontro con i sindacati. Conoscevamo bene gli effetti del virus e le misure di contenimento attuate in Cina. Questo ha contribuito non solo a mettere in sicurezza i lavoratori, ma anche ad evitare che poi fossimo colpiti duramente»

Il fatturato sul mercato europeo è sceso da 958 milioni a 803 milioni, recuperato soprattutto nella seconda parte dell’anno. «Il calo è dovuto soprattutto ai fermi produttivi degli stabilimenti di Treviglio e di quello tedesco – aggiunge -, che ci hanno impedito di soddisfare le richieste del mercato. Ciò si è tradotto in una partenza molto robusta all’inizio del 2021».

Proprio per lo stop di marzo e aprile, a Treviglio nel 2020 sono stati prodotti 9.748 trattori, contro gli 11.123 del 2019 e i 12.381 del 2018. Sono cresciute invece le produzioni in Turchia e Cina. Stabile la produzione in Croazia (macchine per la raccolta dei cereali) e in Francia (macchine per la vendemmia meccanizzata). Restano comunque ottimi, spiega Bussolati, i conti dell’azienda quanto a redditività. «L’Ebitda del 2020 è stato il più alto di sempre, al 9.1% del fatturato. E anche il nostro piano di investimenti non ha subito modifiche; è stato reinvestito il 5% del fatturato».

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