Occupazione in Bergamasca, la Cgil: «Fase di deciso rallentamento della crescita»
Anche a livello nazionale l'avvio del 2022 pare condizionato da un aumento dei rischi connessi alla tenuta del Pil nazionale
L’avvio del 2022 sarebbe caratterizzato da un rallentamento della crescita economica che ha invece contraddistinto l’anno appena trascorso. Stando ai dati raccolti da Istat e Cer ancora non staremmo assistendo al punto di svolta della crisi pandemica, mentre crescerebbero i rischi connessi alla tenuta del Pil nazionale.
In Italia si osserverebbe un rallentamento dell’espansione sia della produzione sia del fatturato, l’inflazione è cresciuta al 3,7 per cento, i prezzi dell’energia sono saliti del 14,1 per cento, quelli di produzione del 22,1 per cento annuo e il tasso di disoccupazione è pari al 9,4 per cento, pari a circa 2,4 milioni di disoccupati.
Dall’elaborazione fornita dalla banca dati Ires Morosini, sulla base degli indicatori forniti dalla Camera di commercio, emerge che il terzo trimestre del 2021 si è chiuso nella nostra provincia con un lieve aumento tendenziale del tasso di natalità delle imprese, pari all’1,1 per cento, mentre il tasso di mortalità è pari allo 0,9 per cento.
«A livello di stock le imprese attive, nel complesso 84.965, risultano in aumento rispetto allo stesso trimestre del 2020 – commenta Gianni Peracchi, segretario generale della Cgil di Bergamo -. Sempre considerando la variazione tendenziale, alla fine di settembre il numero delle imprese attive era cresciuto nei servizi, nell’agricoltura, nel commercio e nelle costruzioni. Era invece il calo il numero delle imprese nella manifattura». In particolare in Bergamasca si contano 987 imprese attive in più, un aumento su base annua pari all’1,2 per cento.
«Il numero dei lavoratori privati - prosegue Peracchi – è cresciuto di 1.760 posizioni, con una variazione tendenziale dello 0,4 per cento su base annua. Un valore che si pone come la risultante della diversa dinamica dei due grandi comparti: si registra infatti un aumento di 2.233 addetti tra i dipendenti, mente gli indipendenti calano di 473 unità».
«Come ben si vede da questi ultimi dati anche a Bergamo ritorneremo, nostro malgrado, in una fase di deciso rallentamento della crescita, parallelamente alla diffusione di Omicron – conclude Gianni Peracchi -. Rimane l’obiettivo di poter contemperare la tutela della salute delle persone con crescita e sviluppo, grazie all’incremento delle vaccinazioni. Credo che presto vedremo un incremento dell’utilizzo della cassa Covid, prorogata parzialmente con la legge di bilancio».