c'è speranza

Pasqua e la ripresa del settore turistico: in Bergamasca occupate il 62,3% delle camere

Più della metà dei viaggiatori sono italiani, ma si nota un aumento di stranieri, soprattutto da Regno Unito e Germania

Pasqua e la ripresa del settore turistico: in Bergamasca occupate il 62,3% delle camere
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Sarà una Pasqua di speranza per il turismo. Dopo la frenata registrata nel primo trimestre dell’anno e, in particolare, dopo l’inizio della guerra in Ucraina, per le prossime festività pasquali (le prime senza restrizioni da due anni a questa parte) il comparto torna a registrare segnali positivi: tra Giovedì Santo e il lunedì di Pasquetta il sistema ricettivo italiano dovrebbe registrare 4,7 milioni di pernottamenti.

Secondo un’indagine di Assoturismo, condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze presso un campione di 1.304 strutture ricettive sul territorio nazionale, a viaggiare saranno essenzialmente gli italiani (74% delle presenze), ma si stimano anche 1,2 milioni di pernottamenti dall’estero. Restano comunque ancora lontani i numeri di Pasqua 2019, anno in cui erano stati 6,1 milioni i pernottamenti; a mancare, rispetto ad allora, sono soprattutto le presenze straniere (-1,6 milioni), ma è da sottolineare anche la vicinanza nel 2019 tra la Pasqua (caduta il 21 aprile) e la festa del 25 Aprile. Per quest’anno, invece, le aspettative delle imprese sull’occupazione media della loro disponibilità si attestano al 62,4% delle camere.

«Il livello di occupazione per il fine settimana di Pasqua è buono anche per la Provincia di Bergamo – spiega Samuel Palacio Lama, del consiglio di presidenza di Confesercenti Bergamo e responsabile Assohotel -, attestandosi al 62,3% ma con una proiezione che arriva al 78,8% sommando le strutture alberghiere e para alberghiere. Analizzando le modalità di prenotazione attuale, soprattutto nelle ultime ore, si potrebbe ipotizzare di arrivare anche a oltre il 90%, indipendentemente dalla tipologia di albergo e le sue stelle. Questi dati confermano un trend positivo registrato già nei fine settimana di marzo, con il picco del 25 che ha registrato una percentuale pari all'87,7%. Rispetto alla provenienza, più del 50% è di nazionalità italiana, ma si nota un aumento di stranieri provenienti in particolare dal Regno Unito e dalla Germania».

In generale, si dovrebbe registrare un buon dinamismo della domanda turistica in tutta Italia, anche se i risultati migliori sono attesi nelle regioni del Centro (67,8%) e del Nord Ovest (62%), mentre continua a soffrire il Sud (52,4%), in cui rimane vuota quasi una stanza su due. Il flusso maggiore di visitatori è atteso nelle città d’arte, con un tasso di occupazione del 75,8%, ma valori interessanti risulterebbero anche per le località dei laghi (69,7%), le preferite dagli stranieri, e termali (67,4%). Sotto la media nazionale le località di montagna (48%).

Le richieste di prenotazioni arrivano soprattutto dai turisti tedeschi, svizzeri e austriaci nelle località dei laghi e in collina, mentre francesi e britannici prediligono le città d’arte o la montagna. Gli statunitensi, praticamente l’unico rilevante mercato extraeuropeo indicato dagli imprenditori, si concentreranno soprattutto nelle città d’arte. Non pervenuto, invece, il turismo dall’Europa dell’Est, dalla Russia e dall’Asia orientale (Cina, Corea e Giappone).

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