Recenti misure

Penale per chi recede dai contratti luce e gas, Adiconsum: «Così si fa un regalo alle società»

L'associazione parla della delibera di Arera in vigore dal 1° gennaio 2024, a cui si aggiungono ulteriori aggravi per l'Iva al 22 percento

Penale per chi recede dai contratti luce e gas, Adiconsum: «Così si fa un regalo alle società»
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Alcuni recenti misure, introdotte da Arera, preoccupano Adiconsum Bergamo: stando a una delibera dell'Autorità di Regolazione per Energia, in vigore dal 1° gennaio 2024, i fornitori hanno la facoltà in alcuni casi di applicare un onere, una penale a carico del cliente se questi esercita il recesso prima della scadenza del contratto (di energia elettrica e gas) in presenza di offerte a prezzo fisso e se la durata del prezzo o del contratto è per un determinato periodo (solitamente dodici o ventiquattro mesi).

«In questo momento così delicato di transizione dal mercato tutelato a quello cosiddetto libero, tali misure rappresentano una insidia per i consumatori - sottolinea Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. Riteniamo che le penalità imposte siano in contrasto con il principio di un mercato veramente libero, limitando di fatto la mobilità dei consumatori e favorendo gli operatori a scapito degli utenti finali, come già accaduto in passato nel mercato della telefonia mobile».

L'Iva intanto torna al 22 percento

Insomma, secondo Adiconsum Bergamo, un vero e proprio “regalo” alle società energetiche che stanno facendo extraprofitti milionari, «in barba alla libera concorrenza, rappresentando un’insidia per i consumatori». Una vera campagna informativa non sarebbe mai partita: le famiglie che non sono ancora sufficientemente informate su quello che devono fare per evitare di pagare di più dovrebbero - secondo l'associazione - almeno essere lasciate libere di cambiare fornitore in caso di svantaggi.

In merito al recesso e alla validità dell'onere, l'Autorità ha fissato specifici obblighi per i fornitori: nel contratto va indicato «chiaramente», nel suo importo massimo, l'eventuale onere, che deve essere «specificamente approvato e sottoscritto dal cliente». Per questo motivo secondo Busi «è importante, prima di sottoscrivere contratti a prezzo fisso, verificare la presenza di tali obblighi. A questo si aggiunge che dal 1° gennaio il Governo non ha accolto la richiesta delle associazioni dei consumatori di proroga della riduzione dell'Iva, che fino allo scorso dicembre era il 5 percento, quindi i consumatori avranno ulteriori aggravi in bolletta per l'applicazione dell'Iva al 22 percento, in un periodo invernale di largo consumo».

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