Numero delle pensioni in aumento a Bergamo, ma gli uomini prendono il doppio delle donne
L'elaborazione Fnp Cisl sui dati Inps: in un anno 6mila pensionati in più, ma le pensioni “crescono” soltanto di 30 euro
Hanno superato la soglia dei seimila i nuovi pensionati bergamaschi nel 2022. Più precisamente, si parla di 6.361 pensionati in più, per un totale complessivo di 263.065 alla fine dell'anno scorso, con un aumento praticamente identico tra uomini e donne. È quanto emerge dall'elaborazione effettuata da Fnp Cisl sui dati provinciali forniti da Inps.
Bergamo viaggia in controtendenza rispetto al dato nazionale, che vede il numero delle pensioni in calo. Nel 2022 sono state infatti messe in pagamento complessivamente 779.791 nuove pensioni, distribuite tra assegni di vecchiaia, anticipati, di invalidità e di reversibilità, con una diminuzione del 12,28% rispetto al 2021.
Il calo principale lo hanno subito le pensioni anticipate, che da circa 295 mila euro sono scese a 241 mila, pari al -18,2%. A questo risultato ha concorso soprattutto il venire meno di Quota 100, che consentiva di andare in pensione a 61 anni di età con 38 di contributi, sostituita da Quota 102 che presenta requisiti più stringenti.
Divario tra uomini e donne sempre vicino al 50%
L'importo pensionistico a Bergamo ha avuto un "progresso" che oscilla attorno al 3%, ben più basso dell'inflazione. Nel dettaglio, l'elaborazione di Fnp Cisl evidenzia che i pensionati maschi del lavoro privato hanno avuto in media 35 euro in più al mese, contro i 20,31 delle colleghe femmine.
Stesso panorama tra i pensionati pubblici, dove gli uomini hanno ricevuto quasi 39 euro in più, mentre le donne 25. Salta all'occhio - purtroppo - anche la differenza tra assegno maschile e femminile, dove il divario è sempre vicino al 50%: 1.523 l'assegno medio maschile nel privato, contro i 774 di quello femminile. Meglio quelli pubblici: 2.235 contro 1.538.
«Il dato riguardante l’inadeguata rivalutazione economica delle pensioni rafforza la nostra valutazione critica sulla perequazione adottata nell’ultima manovra di bilancio – dice Giacomo Meloni, segretario generale della categoria dei pensionati Cisl di Bergamo –. Occorre adottare una rivalutazione adeguata all’inflazione, che salvaguardi il potere d’acquisto delle pensioni, agendo inoltre sula leva fiscale, riducendo le tasse ai pensionati e ai lavoratori dipendenti».
«Oggi, l’inflazione e il caro spesa mettono ancora più in difficoltà queste persone, spesso sole, e che da sempre faticano a sbarcare il lunario Un pensionato su tre, tra i 328mila della provincia, è in stato di povertà, o la raggiungerà prestissimo se non ci sarà un intervento utile a invertire la tendenza - conclude Meloni -. Per altro, riteniamo positivo si sia avviato il confronto con il Governo per definire una riforma delle pensioni che preveda la possibilità di pensionamento a 62 anni di età o con 41 anni di contributi, il ripristino di Opzione Donna, la pensione di garanzia per i giovani con occupazione discontinua, il rilancio della previdenza complementare, l’ampliamento dei lavori gravosi e usuranti».