La rilevazione

Pensioni femminili sempre più basse: oscillano tra gli 839 e i 593 euro

I dati di Fnp Cisl Bergamo: «A rischio c’è la tenuta sociale del paese, e anche il sistema di welfare famigliare»

Pensioni femminili sempre più basse: oscillano tra gli 839 e i 593 euro
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Sono le donne a dover pagare maggiormente per l'impoverimento degli assegni in provincia di Bergamo, dove già la pensione "pesa" circa il 27 per cento in meno rispetto alla controparte maschile. È quanto emerge dalla più recente rilevazione di Fnp Cisl Bergamo.

All'interno del sistema che riguarda le pensioni di anzianità e vecchiaia, nessun uomo scende sotto quota mille euro. Al contrario, la maggior parte delle pensionate viaggiano mediamente su un importo mensile lordo che va dagli 839 ai 593 euro.

La media di 839 euro al mese è riscontrata in oltre diciannovemila donne tra i 70 e i 74 anni, mentre l'assegno più basso (593 euro) riguarda oltre seimila pensionate oltre i 90 anni. Questa condizione, spiega Fnp Cisl, è creata da un sistema pensionistico che non tiene conto di tutto il lavoro famigliare e di cura all'interno della famiglia, che in molti casi ha dato origine a buchi contributivi.

«Oggi, l’inflazione e il caro spesa mettono ancora più in difficoltà queste persone, spesso sole, e che da sempre faticano a sbarcare il lunario – dice Giacomo Meloni, segretario generale della categoria dei pensionati Cisl di Bergamo. Un pensionato su tre, tra i 328mila della provincia, è in stato di povertà, o la raggiungerà prestissimo se non ci sarà un intervento utile a invertire la tendenza. Da tempo, sollecitiamo il governo a prendere decisioni rapide, il disagio sociale sta diventando estremo. Anche la legge sulla non autosufficienza deve diventare una priorità politica: per Bergamo si parla di almeno 10mila persone, e la politica deve darsi una mossa per questo segmento di popolazione, perché a rischio c’è la tenuta sociale del paese, e anche il sistema di welfare famigliare, che fino a oggi era garantito dai pensionati».

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