Il report

Resistono le imprese bergamasche: meno società individuali, più addetti manifattura

I dati della Camera di Commercio attestano, nonostante il periodo di decrescita, la resilienza delle società orobiche

Resistono le imprese bergamasche: meno società individuali, più addetti manifattura
Pubblicato:
Aggiornato:

Diminuisce il numero delle imprese in Bergamasca, anche se le cessazioni di recente sono diminuite: per la Camera di Commercio, si tratta di un segnale di resilienza nella nostra provincia. Secondo i dati dell'ultimo report, infatti, al 30 giugno 2023 erano 92.401 le imprese registrate e 83.072 quelle attive, queste ultime in calo di 2.214 unità (-2,6 per cento) rispetto a un anno prima.

Imprese attive per settore economico

Iscrizioni e cessazioni

Le 1.202 iscrizioni del secondo trimestre sono il 5,5 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Le cessazioni sono invece aumentate e toccano quota 1.256. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni complessive è negativo di 54 unità, ma è significativamente positivo (+438) escludendo le cessazioni d’ufficio. Il tasso di natalità nel trimestre si colloca all'1,3 per cento, mentre il tasso di mortalità si attesta su 1,4 per cento. La somma dei due tassi restituisce poi il tasso di turnover lordo (2,7 per cento), mentre la loro differenza corrisponde al turnover netto (-0,1 per cento).

I tassi di natalità e mortalità delle imprese

Il tasso di natalità di periodo è maggiore nelle costruzioni e nei servizi (+1,1 per cento), segue il commercio (0,9 per cento), l’agricoltura (0,8 per cento) e la manifattura (0,6 per cento). Il tasso di mortalità risulta più basso per l’agricoltura (0,8 per cento) e poi per le costruzioni (1,1 per cento), i servizi (1,2 per cento), la manifattura (1,4 per cento) e il commercio (1,6 per cento). Rispetto allo stesso trimestre dell’anno 2022, le imprese attive hanno registrato un calo in tutti i settori tranne i servizi, che riportano una variazione lievemente positiva. Le costruzioni (-5 per cento) hanno accusato le perdite maggiori. A seguire il commercio (-4,7 per cento), la manifattura (-3,4 per cento) e l’agricoltura (-1,7 per cento).

Aumentano le società di capitali, diminuiscono le individuali

Le società di capitali si confermano il segmento più dinamico del tessuto imprenditoriale (+1,9 per cento). Sono, invece, in flessione le imprese individuali (-5,4 per cento) e le società di persone (-2,4 per cento). Le imprese straniere attive sono 8.991, pari al 10,8 per cento di quelle totali. In relazione all’anno prima, registrano una variazione tendenziale pari a -7,6 per cento. Le imprese femminili attive sono 17.275 (in calo del -1,4 per cento) e rappresentano il 20,8 per cento di quelle complessive. Le imprese giovanili attive sono 7.122 (-0,8 per cento) e rappresentano l’8,6 per cento delle totali.

La tipologia delle imprese

Le imprese artigiane attive sono 28.851 e riportano un calo di 1.376 posizioni (-4,6 per cento). Le iscrizioni nel trimestre sono state 423 (-18,5 per cento) e le cessazioni complessive sono state 386 (+2,7 per cento), per cui il saldo complessivo risulta positivo di 37 unità.

Le imprese artigiane suddivise per settore

Tutti i settori registrano un calo delle attive: le costruzioni hanno il calo più significativo (-6,1 per cento), a seguire la manifattura (-5,2 per cento), il commercio (-3,3 per cento) e i servizi (-1,7 per cento).

I tassi di natalità e mortalità delle imprese artigiane

Aumentano addetti manifattura, calo in altri settori

Alla fine del primo trimestre, in totale nelle società lavoravano 411.802 addetti (di cui 348.186 dipendenti e 63.616 indipendenti). Rispetto al primo trimestre 2022, sono aumentati quelli della manifattura (+966). Negativa, invece, la variazione degli addetti negli altri settori, in particolare nei servizi (-2.309).

Seguici sui nostri canali