Richieste Isee 2021: in Bergamasca aumentano anziani soli e famiglie monogenitoriali
Crescono anche le richieste di aiuto per i minorenni e quelle per gli invalidi
A Bergamo crescono le famiglie monogenitoriali e aumenta il numero di anziani ultrasessantacinquenni soli. Di conseguenza, crescono le richieste di aiuto per i minorenni e quelle per gli invalidi. È la fotografia scattata dal report Caf Cisl sull’andamento delle richieste Isee del 2021.
Nella popolazione over 65, le femmine sole crescono di oltre il 3 per cento, mentre i maschi calano della stessa percentuale. La famiglia monocomposta al maschile cresce del 21 per cento, mentre l’aumento delle donne single con un figlio è di circa il 10 per cento.
Stando all’analisi elaborata dal Caf sulle dichiarazioni Isee, l’anno scorso si è registrato il 10 per cento in più di richieste delle certificazioni. Tolto l’annus horribilis del 2020, rispetto al quale i dati del 2021 sono negativi a causa dell’esaurirsi dei tanti bonus creati per l’emergenza Covid, il confronto con l’andamento delle dichiarazioni Isee in rapporto al 2019 è tornato a crescere.
Secondo i dati della ricerca effettuata dalla Cisl, il numero delle certificazioni emesse dal Caf di via Carnovali ha superato le 35mila unità, con alcune particolarità: è precipitato il numero delle famiglie più povere (sotto i 10 mila euro) e sono esplose le domande delle fasce più alte (+40 per cento nel range 40-50 mila euro). Quasi identica la situazione se si prendono in osservazione i soli dati del capoluogo, dove però le prestazioni sociosanitarie a ciclo continuativo (quindi facilmente riconducibili ad anziani cronici) crescono del 24 per cento contro un calo dello 0,28 per cento a livello provinciale, a testimonianza della sempre più alta componente dei grandi vecchi soprattutto tra le mura di Città Alta.
«La politica – sostiene Mario Gatti, segretario Cisl di Bergamo - come tutti gli altri attori sociali deve prendere atto delle trasformazioni sociali in corso e modificare anche le proprie scelte amministrative e economiche». Per il sindacato il tema delle solitudini nelle famiglie monogenitoriali e negli anziani è centrale nella prospettiva di un sistema che sia sostenibile e inclusivo in grado d’invertire l’attuale decrescita demografica.
«Il numero di madri single e, in parte, anche di padri - continua Gatti -, è tale che ormai le politiche per la famiglia non possono più negare aiuti, o parametrarli in base al numero dei componenti della famiglia: è in corso una mutazione per cui diventa sempre più irrinunciabile l’apertura di un tavolo di discussione sulle nuove famiglie e sulle intenzioni della politica. La Cisl ritiene che le misure nazionali debbano essere accompagnate nei territori da azioni mirate e realizzate coinvolgendo tutti i soggetti pubblici e privati, in particolare le associazioni di rappresentanza del mondo produttivo, per sostenere le famiglie. Chiediamo che si interrompa l’erogazione di bonus una tantum: servono invece politiche di sistema per contrastare la povertà sociale ed economica che questi dati segnalano».