Braccia incrociate

Sciopero contro la legge di Bilancio il 17 e il 24 novembre. A Bergamo il segretario nazionale della Cgil

Il primo coinvolge le categorie di pubblico impiego, trasporti e scuola, il secondo i lavoratori di tutti gli altri comparti. Aderisce la Uil, ma non la Cisl

Sciopero contro la legge di Bilancio il 17 e il 24 novembre. A Bergamo il segretario nazionale della Cgil
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Due scioperi a distanza di una settimana sono la risposta dei sindacati Cgil e Uil contro «una legge di Bilancio sbagliata». Le manifestazioni da otto ore sono previste in una sessantina di città in tutta Italia, Bergamo compresa, venerdì 17 novembre per le categorie di pubblico impiego, trasporti e scuola, e venerdì 24 novembre per i lavoratori di tutti gli altri comparti delle regioni del Nord Italia.

Il segretario nazionale Cgil a Bergamo

Per Bergamo, di particolare importanza sarà la seconda data, perché il programma di venerdì 24, che prevede una manifestazione con presidio con partenza da Piazza Pontida e arrivo in Prefettura, godrà anche dell'intervento conclusivo di Pino Gesmundo, segretario nazionale della Cgil.

Cosa non va

«Se una manovra finanziaria deve raccontare i progetti che il governo ha per il Paese, possiamo dire che questo governo non sembra averne di significativi - dichiara Marco Toscano, segretario generale della Cgil di Bergamo - Manca qualsiasi idea di politica industriale, di cui avremmo invece bisogno. Negli altri Paesi europei la transizione ecologica e digitale è in cima all'agenda, in Italia non se ne parla. Questa è una manovra che sul fronte dei redditi si limita a confermare per un anno il taglio contributivo già in essere senza però prevedere nessun reale provvedimento di sostegno alla contrattazione collettiva e al rinnovo dei contratti, via principale per l'aumento dei salari. Ovviamente è assente il tema del salario minimo».

Pensioni? Peggio di prima

Particolare attenzione al tema pensioni, al centro anche della manifestazione che ha bloccato Treviglio la scorsa settimana. Tanto che Toscano sottolinea: «Fino all'altro giorno ricordiamo che uno dei vessilli di questo governo sembrava essere il superamento della legge Fornero. Oggi non solo questo non accade ma anzi la situazione peggiora. Quota 103 è confermata ma con maggiori penalizzazioni, aumenta di una anno il requisito per accedere a Opzione donna. Per i lavoratori del pubblico impiego ci saranno pensioni più basse per il taglio retroattivo delle aliquote di rendimento. È  confermato il taglio all’indicizzazione delle pensioni in essere. Insomma, è una legge finanziaria che non guarda al futuro»

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