Sei locali su dieci in Bergamasca sono in affitto. E molti fanno fatica a pagarlo
Confcommercio Bergamo-Format Research per la prima volta dedica un focus speciale a questi temi: si teme la desertificazione
L'osservatorio congiunturale Confcommercio Bergamo-Format Research per la prima volta dedica un focus speciale sugli affitti degli immobili commerciali e sul contesto in cui si trova a operare un campione rappresentativo di imprenditori del terziario bergamaschi.
Affitto sempre più alto
È risultato così che quasi sei negozi e attività del terziario su dieci sono in affitto e che l'11,4 per cento ha fatto molta fatica a pagarlo e il 6,8 si è trovato in difficoltà. Questo anche perché la situazione è in peggioramento con affitti sempre più alto. Tra le imprese che hanno sede in un immobile in affitto, infatti, il 62,5 per cento ha registrato un aumento del canone di locazione rispetto al 2023. In particolare: il 61,1 per cento rileva un aumento tra il cinque e il dieci per cento, l'1,4 per cento lamenta spese cresciute oltre il dieci per cento rispetto al 2023.
Locali sfitti e desertificazione
A questo punto non deve stupire quindi se quasi la metà del campione segnala un aggravamento del fenomeno dei locali sfitti nella zona di operatività dell'impresa negli ultimi due anni (con diversi gradi: l'11,5 per cento molto, il 33,9per cento abbastanza, il 25,4 per cento poco). Il 29,3 per cento non rileva il problema.
Il 46 per cento delle imprese del commercio e del turismo della provincia di Bergamo ha segnalato un impatto negativo della desertificazione commerciale sulla propria attività. Nel dettaglio il 27,4 per cento ha riscontrato un deterioramento dell'immagine e una riduzione dei ricavi, il 18,7 per cento lamenta solo il rischio di peggioramento della propria immagine aziendale.
Luci e ombre del decoro urbano
Nonostante questo, il 64,7 per cento delle imprese del commercio e del turismo di Bergamo esprime un giudizio positivo sul decoro urbano della zona di operatività dell’impresa. Al contrario, il 35,3 per cento non è del tutto soddisfatto.
Le imprese del commercio e del turismo di Bergamo hanno messo in evidenza come fenomeni di degrado urbano più rilevanti il dissesto delle strade o piste ciclabili (28 per cento), la scarsa presenza di Polizia locale (23,4 per cento), la sporcizia delle strade (21,4 per cento ), l'illuminazione delle strade ritenuta insufficiente (19,2 pr cento), microcriminalità e baby gang (18,1 per cento), incuria o abbandono degli spazi commerciali (15,2 per cento) e scarsa manutenzione luoghi pubblici (15,2 per cento). Seguono spaccio di stupefacenti (11,9 per cento) e aree verdi senza adeguata manutenzione (11,9 per cento).
Soltanto un terzo delle imprese del commercio e del turismo segnala un impatto negativo del degrado urbano sull'andamento della propria attività, coerentemente con la diffusione limitata del fenomeno.
Più sicurezza per migliorare
Quanto agli interventi per aumentare l’attrattività i commercianti propongono l'aumento dei livelli di sicurezza (30,5 per cento), la promozione di eventi (27,1 per cento), il miglioramento della viabilità e del traffico ( 24,6 per cento) e dell’arredo urbano (22,2 per cento), la riduzione dei costi dei parcheggi a pagamento (21,9 per cento), il miglioramento dell’accessibilità del centro urbano (16,9 per cento).
I piccoli commercianti chiudono anche e soprattutto per il continuo tealizzare e inaugurare nuovi centri commerciali. In Bergamo ormai solo bar e baretti, vendita di panini e tanti, anzi tantissimi negozi di stranieri per cura delle unghie' parruccjieri e massaggi vari. Qualcuno disse "VEDRAI CHE BERGAMO" ma non ricordo piu' chi.
Affitti folli. Va punito fiscalmente chi tiene locali sfitti, e' la morte della societa'
Ah già che sono vari i consiglieri e sindaci proprietari di muri commerciali
Non ti ci mettere se non hai i muri. Comuni tasse alte x immobili commerciali sfitti
Ultimo eclatante caso il cinema di Curno.