L'ordinanza

Accensione degli impianti di riscaldamento posticipata al 22 ottobre: l’ha deciso il Comune

Decisione motivata dalla volontà di contenere le emissioni inquinanti. Dallo scorso 1° ottobre è comunque possibile accendere gli impianti fino a un massimo di 7 ore giornaliere

Accensione degli impianti di riscaldamento posticipata al 22 ottobre: l’ha deciso il Comune

Il Comune di Bergamo ha emesso oggi l’ordinanza che regola l’accensione degli impianti di riscaldamento e le misure per contenere i consumi energetici per la stagione termica 2025-2026. La principale novità riguarda la data di accensione dei riscaldamenti, posticipata a martedì 22 ottobre 2025, con possibilità di utilizzo fino al 7 aprile 2026. Nel periodo di esercizio, gli impianti potranno restare accesi per massimo 14 ore al giorno, anche suddivise in più fasce orarie, tra le 5 e le 23.

Fino a 7 ore già da adesso, se serve

Fino al 22 ottobre, in caso di freddo intenso, sarà comunque possibile accendere i riscaldamenti per non più di 7 ore giornaliere, sempre tra le 5 e le 23. I limiti di temperatura restano fissati a 19°C (±2°C) per la maggior parte degli edifici e 17°C (±2°C) per quelli a uso industriale, artigianale o simile.

Il perché

La decisione di rinviare l’accensione nasce dall’esigenza di ridurre le emissioni inquinanti, in particolare in un periodo dell’anno in cui le condizioni meteo rendono difficile la dispersione delle polveri sottili (PM10). Il riscaldamento domestico, insieme al traffico e ad altre fonti di combustione, rappresenta infatti una delle principali cause di inquinamento atmosferico. Un uso più responsabile può contribuire in modo concreto a migliorare la qualità dell’aria in città.

Fa sempre più caldo

In base alla normativa nazionale (zona climatica E), Bergamo può tenere accesi gli impianti per 14 ore al giorno tra il 15 ottobre e il 15 aprile. Tuttavia, queste regole si basano su dati climatici ormai superati, che non rispecchiano più le temperature medie odierne. La città, scelta tra le 100 città europee impegnate nella transizione verso la neutralità climatica entro il 2030, sta infatti aggiornando le proprie politiche energetiche in linea con il Climate City Contract e con il riconoscimento Eu Mission Label – Climate Neutral & Smart Cities.

Il continuo aumento delle temperature stagionali conferma la necessità di ripensare tempi e modalità d’uso dei sistemi di riscaldamento, anche per contenere le emissioni di ossidi di azoto e polveri sottili prodotte dai combustibili fossili e dalle biomasse.

Le eccezioni

Restano esclusi dai limiti temporali ospedali, case di cura, scuole dell’infanzia, strutture assistenziali, piscine, saune e attività industriali o artigianali con esigenze specifiche di produzione o sicurezza.

Evitare gli sprechi

L’ordinanza introduce inoltre l’obbligo di tenere chiuse le porte degli edifici riscaldati o climatizzati (negozi, bar, ristoranti e attività artigianali) per evitare sprechi energetici, salvo nei momenti necessari al passaggio o in caso di affollamento. Sono esclusi da questo vincolo gli esercizi dotati di dehors che richiedono un passaggio continuo tra interno ed esterno.

Infine, si ricorda che le insegne luminose non essenziali devono essere spente entro le 23 durante l’ora legale e entro le 22 nel periodo di ora solare, come previsto dalle leggi regionali vigenti.