A Bergamo stallo nei servizi ma crescono i fatturati del commercio (e anche i prezzi)
Per i negozi c'è un maggior ottimismo dei titolari per il futuro, l'andamento è positivo in entrambi i rami per l'occupazione

Il fatturato delle imprese dei servizi in Bergamasca mostra una situazione di stasi, dopo la fase discendente cominciata nel 2024, che aveva di fatto posto fine al periodo fiorente post-Covid. Lo rende noto la Camera di commercio di Bergamo nel suo ultimo report.
Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, invece, l'andamento è positivo e anche gli imprenditori sono più ottimisti sul futuro, nonostante il panorama internazionale presenti una situazione incerta. Il settore terziario, comunque, offre risultati incoraggianti anche dal punto di vista dell'occupazione, che è in crescita.
Questa la sintesi del commento del presidente Giovanni Zambonelli, del report diffuso oggi (martedì 12 agosto), che mostra tutti i dati fondamentali del secondo trimestre del 2025.
Stallo dei servizi, meglio il commercio
Nel secondo trimestre di quest'anno, il fatturato delle imprese dei servizi attive in provincia di Bergamo mostra una battuta d’arresto: la variazione risulta infatti nulla sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto all’analogo periodo del 2024; si interrompe così, almeno momentaneamente, la fase positiva che aveva caratterizzato gli ultimi anni a seguito della crisi causata dal Covid.
Andamento diverso per le imprese della provincia attive nel commercio al dettaglio, che mostrano una ripresa dopo la debolezza che aveva contraddistinto il primo trimestre: l’incremento di fatturato dichiarato su base annua è pari al +4,2 per cento, dato confermato dalla variazione positiva registrata rispetto al trimestre precedente (+1,1 per cento).
Anche le aspettative degli imprenditori mettono in luce un diverso clima di fiducia nei due comparti, con previsioni in deterioramento nei servizi e un mood più ottimista nel commercio al dettaglio. Entrambi i settori esprimono comunque una domanda di lavoro ancora in crescita, confermando la resilienza del terziario bergamasco, nonostante le incertezze derivanti dalla situazione internazionale, che penalizzano la propensione al consumo.
Stop nei servizi alla ripresa post-Covid
Le imprese dei servizi con almeno tre addetti attive in provincia dichiarano una variazione di fatturato nulla su base annua nel secondo trimestre 2025, la prima dopo diciassette incrementi tendenziali trimestrali consecutivi. La successione delle variazioni congiunturali, che essendo calcolate rispetto al trimestre precedente forniscono una misurazione della dinamica più recente, evidenzia come la tendenza al rallentamento fosse in corso già nel 2024, passando dal +0,4 per cento del terzo e quarto trimestre 2024 al +0,2 per cento del primo 2025 fino allo zero per cento dell’ultima rilevazione.
I prezzi praticati dalle imprese mostrano un lieve rallentamento (+1,3 per cento la variazione congiunturale contro il +1,5 per cento del primo trimestre), ma restano su ritmi di crescita superiori a quelli che avevano caratterizzato il periodo pre-Covid, sebbene siano lontani dai valori che avevano caratterizzato il picco inflattivo del 2022.
Non si arresta invece l’andamento positivo dell’occupazione: il numero di addetti delle imprese dei servizi aumenta del +1,7 per cento tra inizio e fine trimestre: al netto delle oscillazioni trimestrali dovute a effetti stagionali, la tendenza di fondo rimane in decisa crescita.
Le aspettative degli imprenditori dei servizi hanno evidenziato un clima di incertezza negli ultimi trimestri, con saldi tra previsioni di crescita e diminuzione del fatturato che hanno alternato segni positivi e negativi. Per il prossimo trimestre le aspettative tornano in territorio negativo (saldo pari a -8 punti), sebbene quasi i due terzi del campione (65 per cento) preveda una situazione di stabilità.
Il clima di fiducia degli imprenditori conferma quindi la fase di debolezza, evidenziando il rischio di un proseguimento della stagnazione anche per il prossimo trimestre. Tre saranno i fattori cruciali che potranno consentire un ritorno alla crescita: la ripresa della manifattura, che avrebbe riflessi positivi sui servizi alle imprese, l’ulteriore aumento delle presenze turistiche, già fortemente cresciute negli ultimi anni, e il consolidamento della fiducia dei consumatori.
Nel commercio cresce il fatturato (ma aumentano i prezzi)
Segnali più incoraggianti provengono dalla rilevazione sulle imprese bergamasche del commercio al dettaglio con almeno tre addetti: nel secondo trimestre 2025 la variazione del fatturato su base annua risulta pari al +4,2 per cento, tornando su valori significativi dopo il rallentamento registrato nei primi tre mesi dell’anno (+0,5 per cento). Anche la variazione congiunturale evidenzia una ripresa, con un incremento che passa dal +0,2 per cento al +1,1 per cento.
Sull’aumento del fatturato nel trimestre potrebbe aver inciso anche l’andamento dei prezzi, che tornano a mostrare un incremento congiunturale rilevante (+1,6 per cento), probabilmente sulla scorta dei rincari dei prodotti alimentari.
Le indicazioni provenienti dagli ordini ai fornitori non sono univoche: il saldo tra giudizi di crescita e diminuzione migliora rispetto al primo trimestre, ma rimane decisamente negativo (-10 punti) e lontano dai valori registrati nella seconda metà del 2024. Stabili i giudizi sulle scorte di magazzino, che vedono una prevalenza di indicazioni di esuberanza rispetto a quelle di scarsità (saldo pari a +5,5 punti).
Dopo il calo dei primi tre mesi del 2025, motivato da fattori stagionali, la variazione del numero di addetti torna positiva: il saldo tra inizio e fine trimestre è pari al +0,7 per cento. Al netto delle oscillazioni trimestrali, l’andamento di fondo resta improntato alla crescita, sebbene con una tendenza al rallentamento.
Le aspettative degli imprenditori sul fatturato appaiono in equilibrio tra previsioni di crescita e diminuzione per il prossimo trimestre: il saldo risulta pari a -2 punti, in linea con quello registrato nei primi tre mesi dell’anno, ma in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il quadro congiunturale del comparto evidenzia effettivamente un progresso, soprattutto se confrontato con la situazione difficile che aveva caratterizzato il primo trimestre; tuttavia persistono elementi di fragilità che non rendono scontato il proseguimento della crescita. Aumento dell’occupazione e recupero del potere d’acquisto rivestiranno probabilmente un ruolo positivo anche nella seconda parte del 2025, ma il recupero della fiducia delle famiglie rimane fondamentale perché tali maggiori risorse si traducano in consumi aggiuntivi.