Cercasi dipendenti

Tessile in Bergamasca, i giovani cercano altro. «Si devono adeguare stipendi e norme»

Il sindacato Cgil rilancia per il confronto sul Contratto nazionale, che scadrà il prossimo 31 marzo: «Per i ragazzi tanti costi da affrontare»

Tessile in Bergamasca, i giovani cercano altro. «Si devono adeguare stipendi e norme»
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Un comparto tessile con aziende solide, eccellenza della filiera, che però fatica a trovare personale, anche perché i giovani cercano altro.

Sarebbe il riassunto del pensiero degli industriali bergamaschi, espresso sui media e da Confindustria, secondo Cgil Bergamo. Una ricostruzione, però, che però per il sindacato non corrisponde precisamente alla realtà, dove i dipendenti sono alle prese con stipendi più bassi rispetto ad altri settori e richieste di flessibilità che lasciano poco spazio alla vita privata.

I giovani cercano altro

«In questi ultimi giorni, in occasione della trentottesima edizione di Milano Unica, sulla stampa a Bergamo abbiamo letto della difficoltà vissuta dalle aziende del comparto tessile a “trovare personale a tutti i livelli, forse perché i giovani hanno altre ambizioni” - ha esordito Ezio Acquaroli, segretario di Filctem-Cgil Bergamo -. Abbiamo anche appreso di come sia un settore poco appetibile per i lavoratori, malgrado la presenza sul territorio provinciale di “aziende solide” che “rappresentano l’eccellenza della filiera”, secondo le parole del rappresentante del gruppo tessili e moda di Confindustria Bergamo, che pure riconosce “un contesto generale tutt’altro che facile».

Secondo il rappresentante, è indubbio che il settore è poco appetibile per i lavoratori, ma i giovani non sarebbero affatto poco informati: «Siamo convinti che, se anche sapessero di più dell’eccellenza bergamasca, non correrebbero a valutare una carriera nel comparto tessile».

Da adeguare stipendi e normative

La ragione, per il sindacalista, è piuttosto semplice: «gli stipendi del settore, come pure le flessibilità che garantiscono un tempo di vita-lavoro accettabile, sono entrambi non più adeguati ai tempi. Se davvero alla crisi lunga e durissima degli ultimi anni a sopravvivere è stata solo l’eccellenza del comparto, che lavora con i grandi marchi della moda italiana, allora può approfittare dell’imminente trattativa per il rinnovo del contratto nazionale (che scadrà il prossimo 31 marzo, ndr) per attrarre nuovi lavoratori, aumentando gli stipendi e migliorando le condizioni».

Per la Cgil rimarrebbe ancora un gap salariale e normativo, che allontana i più giovani e, facendo un raffronto tra i comparti, secondo il contratto nazionale del tessile lo stipendio lordo per un giovane operaio è di 1.621 euro. Per chi invece comincia a lavorare in un’azienda della gomma plastica è di 1.701 euro, e in una del comparto chimico è di 1.807 euro, cioè quasi duecento euro in più.

Nel settore chimico, inoltre, si trovano gruppi più strutturati, con integrativi aziendali più ricchi dal punto di vista normativo e indubbiamente anche economico. «I ragazzi sono alla ricerca di un equilibrio tra spazio per la propria vita e stipendi dignitosi, soprattutto rispetto ai costi che oggigiorno devono affrontare».

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