Transizione energetica, «l'Unione Europea sia vicina alle esigenze di imprese e cittadini»
Federico Iadicicco, presidente di Anpit-Azienda Italia, riflette sugli ambiziosi obiettivi ambientali fissati dall'Europa e sulla manovra fiscale del governo
In collaborazione con Anpit Bergamo
Secondo Anpit (Associazione Nazionale per l’Industria e il Terziario), la rapida transizione energetica imposta dall’Europa potrebbe rivelarsi un onere invece che un’opportunità per molte imprese. Il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi stabiliti da Bruxelles dovrebbe richiedere un approccio più graduale, soprattutto data la complessità dell’attuale contesto economico.
Federico Iadicicco, presidente di Anpit-Azienda Italia, ha sottolineato la necessità di ripensare l’attuale progetto di transizione energetica e suggerisce che l’Europa si avvicini maggiormente alle esigenze delle imprese e dei cittadini, promuovendo una crescita economica sostenibile e il benessere sociale. «Considerando il recente aumento dei costi e dell’inflazione legati all’energia, insieme all’incertezza dovuta alla pandemia e all’instabilità finanziaria, le imprese sono già sottoposte a pressioni considerevoli. Forzare ulteriormente il settore privato con obiettivi ambientali stringenti potrebbe comportare conseguenze negative impreviste», ha spiegato Iadicicco.
Sul tema fiscale, il presidente ha elogiato la recente manovra fiscale avviata dal governo di Giorgia Meloni, sottolineando l’importanza di un intervento mirato che stimoli i consumi e fornisca un sollievo finanziario alle imprese indebitate durante la pandemia. «Ritengo che la manovra sia ben bilanciata», ha affermato l’imprenditore, esprimendo la speranza che la questione degli aiuti durante il periodo della pandemia venga finalmente risolta in modo positivo. Questo argomento è di particolare rilevanza, considerando che molte aziende hanno assunto debiti sostenendosi sulla garanzia pubblica ma si trovano ora a dover far fronte a oneri finanziari quintuplicati a causa dell’aumento dei tassi di interesse. Tutto ciò avviene mentre le scadenze del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sono imminenti. «È fondamentale risolvere tempestivamente la questione degli aiuti Covid, che potrebbero, in ultima analisi, mettere a dura prova anche le finanze pubbliche», ha aggiunto.
Tuttavia, riguardo all’implementazione dei fondi del Pnrr, Anpit solleva alcune preoccupazioni riguardo alle capacità delle piccole e medie imprese italiane di affrontare gli investimenti previsti per l’innovazione e la sostenibilità nel breve termine. Iadicicco sottolinea che, sebbene l’innovazione sia essenziale, il tempo a disposizione per le Pmi non è sufficiente per adattarsi alle scadenze imposte dal Piano. Propone invece di concentrare le risorse su investimenti infrastrutturali a lungo termine, sostenendo che ciò potrebbe rappresentare una base solida per la ripresa economica del Paese.
Guardando al futuro, Iadicicco sottolinea la necessità per l’Europa di rivisitare il proprio ruolo sullo scacchiere internazionale. Sottolinea l’importanza di un’Europa più unita, con una politica estera comune e una visione economica condivisa, in grado di competere efficacemente in un contesto globale in rapida evoluzione. La sfida per l’Europa, conclude Iadicicco, è quella di garantire una maggiore sovranità popolare senza compromettere l’unità e l’equilibrio all’interno dell’Unione. Solo attraverso un’impostazione politica inclusiva e una prospettiva a lungo termine sarà possibile affrontare le sfide emergenti e definire il ruolo futuro dell’Europa nel contesto mondiale in evoluzione.
Fonte: la rassegna annuale di Anpit (Associazione Nazionale per l’Industria e il Terziario) sui temi economici, politici e sociali tenutasi giovedì 19 e venerdì 20 ottobre presso “La Lanterna Rome” in via Tomacelli a Roma.