gli effetti della crisi

Trasporto aereo, rischio tsunami occupazionale: «Il Governo prepari un piano ad hoc»

La Cisl ha consegnato al sindaco Giorgio Gori il "Manifesto per il trasporto aereo". A Bergamo il comparto occupa circa 1.500 lavoratori diretti, cui se ne aggiungono ulteriori 7.000 dell’indotto generato dell’aeroporto di Orio

Trasporto aereo, rischio tsunami occupazionale: «Il Governo prepari un piano ad hoc»
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«Occorre un piano apposito per il trasporto aereo nei vari progetti che il Governo sta approntando per la ripresa economica». A sostenerlo è Antonio Scaini, segretario generale di Fit Cisl Bergamo, che oggi (giovedì 25 febbraio) ha consegnato al sindaco Giorgio Gori il “Manifesto per il trasporto aereo”.

Un documento redatto in sincronia con tutti i luoghi dove hanno sede gli scali aeroportuali per «portare il nostro contributo alla campagna d’informazione e sensibilizzazione, organizzata su tutto il territorio nazionale, per affermare il ruolo strategico del comparto e perché si possano tutelare i livelli occupazionali e il reddito dei lavoratori».

Il trasporto aereo è stato uno dei primi settori a fermarsi, e uno dei più colpiti dalle limitazioni alla libertà di spostamento. Attualmente oltre il 75 per cento del personale di terra e di volo sta usufruendo di ammortizzatori sociali.

Per quel che riguarda la Bergamasca il comparto occupa circa 1.500 lavoratori diretti, cui se ne aggiungono ulteriori 7.000 dell’indotto generato dell’aeroporto di Orio al Serio. «Anche e soprattutto a Bergamo la crisi del trasporto aereo, data anche la straordinarietà del successo che Orio ha avuto negli ultimi anni, rischia di trasformarsi in uno tsunami che potrebbe travolgere sia l’economia e sia l’occupazione», sottolinea il sindacalista.

Considerando invece la realtà lombarda, gli occupati del settore, diretti e indiretti, sono circa 15 mila. In Lombardia, inoltre, transita il 20 per cento del totale dei passeggeri italiani e il 40 per cento del trasporto cargo nazionale.

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