Lo studio

Un dipendente bergamasco su cinque aderisce a un fondo negoziale. E i giovani?

Indagine Cisl Bergamo sulle “pensioni integrative contrattuali”. Mazzola: «Ruolo della contrattazione determinante»

Un dipendente bergamasco su cinque aderisce a un fondo negoziale. E i giovani?
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Uno studio di Cisl Bergamo svela l'andamento dei fondi contrattuali più utilizzati dai lavoratori bergamaschi. Nei cinque fondi presi a riferimento (ovvero Cometa, Alifond, Fonchim, Arco e Fon.Te), la media del contributo aziendale è del 17,64 per cento: pertanto, il lavoratore versa mediamente l'82,36 per cento (quota stipendio e Tfr) al lordo delle trattenute previdenziali e fiscali e si ritrova un "più 17,64 per cento" versato dall'azienda.

«Il ruolo della contrattazione è determinante - sottolinea Danilo Mazzola, segretario Cisl e autore dello studio sui fondi -, soprattutto rispetto al contributo aziendale, che può aumentare in base a quanto definito ai tavoli dei rinnovi Nazionali. Anche con un anno complicato come il 2022, la previdenza integrativa contrattuale ha mantenuto i suoi vantaggi».

Un dipendente su cinque ha aderito al progetto della pensione integrativa, destinando a un fondo contrattuale - oltre alla propria liquidazione - una quota minima del proprio stipendio che può essere incrementata, mentre una quota fissa versata dall'azienda è definita dai Ccnl. I fondi pensioni negoziali, nati con decreto legislativo n 124 de 21 aprile 1993, si sono poi costituiti in quasi tutti i settori del lavoro privato, dando vita ai cinque che fanno ormai parte della conoscenza di molti lavoratori.

Crescita di 564 mila unità a fine 2022

Alla fine del 2022, a livello nazionale, le posizioni in essere presso i fondi pensione italiani risultano 10,3 milioni, in crescita di 564 mila unità (+5,8 per cento) rispetto alla fine del 2021. A queste posizioni, che includono anche coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme pensionistiche complementari, corrisponde un totale degli iscritti di 9,2 milioni di individui (+5,4 per cento). I fondi pensione negoziali registrano un incremento di 349 mila posizioni (+10,1 per cento), per un totale a fine dicembre 2022 di 3,806 milioni.

«L'adesione ai fondi di pensione contrattuale è chiusa – continua il sindacalista -, cioè possono aderire solo i lavoratori del settore: in tal senso diviene sempre più urgente una previdenza integrativa che integri la pubblica a favore dei giovani, come è altrettanto urgente la creazione di una pensione pubblica contributiva di garanzia che valorizzi anche i periodi di disoccupazione e formazione, e che assicuri un assegno dignitoso ai giovani. Va rilanciata la previdenza complementare negoziale, rendendola effettivamente accessibile anche a chi lavora nelle piccole imprese».

«È necessario applicare una tassazione più favorevole ai fondi pensione e promuovere quelli che investono maggiormente nell'economia reale del paese. Diviene sempre più urgente – conclude Mazzola - aprire un nuovo periodo di ‘silenzio assenso’ affiancato a una adeguata campagna informativa che consenta alle persone di poter esercitare liberamente la scelta di adesione»

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