Usura, il 19,2 per cento degli imprenditori del terziario di Bergamo si sente solo
Una buona parte dichiara che non saprebbe cosa fare, pochi addirittura si dicono scoraggiati dal rivolgersi alle forze dell'ordine
Sicurezza percepita, andamento dei crimini, esposizione a rischio usura e racket: questi i temi al centro dell'indagine su legalità e sicurezza affidata all’Osservatorio Congiunturale Confcommercio Bergamo.
Tra i dati è emerso che il sedici per cento delle imprese del terziario di Bergamo percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2023 rispetto al 2022. Per il 76,3 per centro la situazione è invariata, mentre per il 7,7 per cento è, di contro, migliorata.
Il 19,2 per cento si sente solo
Il fenomeno criminale percepito in maggior aumento è l'usura per il 22,2 per cento degli imprenditori del terziario di Bergamo, seguito da racket ed estorsioni (19,2 per cento) e furti (17 per cento), rapine (13,5 per cento), atti di vandalismo (13,1 per cento), aggressioni e violenze non a scopo predatorio (13 per cento).
Quasi un imprenditore su cinque (19,3 per cento) ha avuto notizia di fenomeni di usura o estorsione nella propria zona. Ne ha sentito parlare in particolare dai social network (10,3 per cento), da altri imprenditori (9,2 per cento) e dalla stampa (7,2 per cento). Sono oltre sei su dieci, invece, quelli preoccupati per il rischio di esposizione a usura e racket: il 24,2 per cento si è dichiarato molto preoccupato, il 9,9 per cento per nulla turbato.
Di fronte a fenomeni di usura, la maggior parte delle imprese del terziario di Bergamo ritiene che si dovrebbe denunciare alle forze dell’ordine. Tuttavia, una buona parte dichiara che non saprebbe cosa fare, pochi addirittura si dicono scoraggiati. Le forze dell’ordine (35,7 per cento), le associazioni di categoria (34,1 per cento) e le organizzazioni antiusura (34,1 per cento) sono in soggetti percepiti come più vicini agli imprenditori minacciati. Seguono, a distanza, Stato e amministrazioni locali. Ma il 19,2 per cento si sente solo.