Estate costosa

Vacanze nelle città italiane, inflazione alle stelle: i dati di Bergamo

Nella nostra città costa molto di più l'alloggio della ristorazione. La classifica con i principali centri del Belpaese

Vacanze nelle città italiane, inflazione alle stelle: i dati di Bergamo
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La maggior parte degli italiani (e anche dei bergamaschi) andrà in ferie quest'estate tra luglio e agosto, ma i prezzi di alloggi e ristorazione hanno già iniziato a impennarsi: a dirlo è un report dell'Unione Nazionale Consumatori, che ha messo a confronto i dati forniti dall'Istat delle città, stilando una classifica sulla base di inflazione e rincari.

Tra queste, una certa sorpresa per Bergamo: si trova al 29esimo posto su 79 centri, non proprio in cima alla classifica tra i centri più cari, ma abbastanza in alto. Situazione totalmente opposta per quanto riguarda il servizio di ristorazione, dove per i prezzi si trova al 72esimo posto. In pratica, si spende abbastanza per il soggiorno, ma ce la si può cavare con il cibo.

Alloggi non troppo costosi, ma neanche così economici

Cerchiamo però di capire come si districa il capoluogo orobico rispetto alle altre città del Belpaese: per i prezzi dei servizi di alloggio, ossia alberghi, bed and breakfast, agriturismi, campeggi e quant'altro, con un aumento di media nazionale del 12,8 per cento rispetto a giugno 2022, in cima alla graduatoria c'è Firenze, con uno scatto del 45,8 per cento. Al secondo posto Palermo, con un incremento del 34,2 per cento. Medaglia di bronzo invece a Roma, con +23,9 per cento.

Al nono posto l'altra Capitale della Cultura, ovvero Brescia con un +17,3 per cento. Chiudono la top ten Venezia e Padova (+17 per cento per entrambe). Dove si trova il capoluogo orobico? Con il suo aumento del 13,2 per cento dei costi, è tra Bari (13,3 per cento) e Como (13 per cento). Sull'altro versante della graduatoria, cinque città sono in deflazione: la più virtuosa è Caltanissetta (-10,6 per cento), poi si hanno Pescara (-2,4 per cento) e Teramo (-1,4 per cento).

La ristorazione fa risparmiare

Passando alla ristorazione, con ristoranti, bar, pasticcerie e simili, a fronte di un'inflazione annua nazionale del 6,3 per cento, la più cara risulta Viterbo (+15,1 per cento), seguita da Brindisi (+12 per cento) e da Benevento (+10,7 per cento). Seguono Siena e Olbia-Tempio (entrambe a +8,6 per cento), Messina (+8,5 per cento), al settimo posto Massa-Carrara (+8,4 per cento), poi Trieste e Cosenza (ambedue a +8,3 per cento). Chiude la top ten Belluno con +8,2 per cento.

Brescia, invece, si piazza al 45esimo posto con un rincaro del +5,7 per cento, mentre Bergamo con il suo +3,9 per cento si attesta tra Catanzaro (+4,1 per cento) e Verona (+3,7 per cento). La città più risparmiosa è Trapani (+2,7 per cento), in seconda posizione Terni (+3,1 per cento), terza Caserta (+3,4 per cento).

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