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Bergamospia (si dice, non si dice) Ocse, Gori scatena il "tutti vs tutti"

Bergamospia (si dice, non si dice) Ocse, Gori scatena il "tutti vs tutti"
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Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.

 

Ocse, Gori scatena il tutti contro tutti

giorgio gori ansa

La bacchettata di Gori alle imprese («In un anno non vi siete dati una governance») scatena il tutti contro tutti. Come lanciare un cerino in un bidone di benzina. Mentre l'incontro tra Imprese&Territorio e Confindustria si chiude sullo 0-0, nel senso che ogni accordo è rimandato al nuovo faccia a faccia fra dieci giorni, i protagonisti si scambiano frecce avvelenate. Galizzi, numero uno degli industriali, fa sapere a Malvestiti (presidente della Camera di Commercio) che l'esperienza del Modello Bergamo non è per niente superata e che anzi continuerà. Rischi di sovrapposizione con la cabina di regìa auspicata dall'Ocse? Macché. Secondo Galizzi si tratta di tutt'altra cosa. Confindustria aveva ricevuto informalmente l'incarico di dar vita a questa fatidica governance, ma le parole di Malvestiti («È un incarico a tempo») hanno seccato Galizzi, che adesso si chiama fuori: «Non voglio fare lo sherpa di nessuno». E Ambrosioni, presidente di Imprese&Territorio, risponde a Gori: «Siamo amareggiati. Le affermazioni del sindaco cadono in una fase avanzata di consultazioni. Ha parlato di siparietti, ma anche noi li rigettiamo. Siamo concentrati a costruire un progetto di rilancio dell'economia del territorio, tutti insieme attori nello stesso tavolo di lavoro». Non si sottrae al dibattito nemmeno l'ex sindaco Tentorio, che definisce «fuori luogo» l'uscita del suo successore, invitandolo a «stare al suo posto e a non intervenire per forza su ogni cosa». Un bel quadretto, non c'è che dire. L'Ocse vorrebbe riunire tutti nella sua benedetta cabina di regìa. Vista così, però, sembra più una gabbia di tigri. Auguri a chi ci entrerà.

 

Evoluzione della governance, dal tavolo alla cabina

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E come se non bastasse una cabina di regìa, il segretario degli autotrasportatori del Fai Doriano Bendotti – riferisce l'Eco - ne vuole un'altra che analizzi i flussi di traffico «per capire se il progetto complessivo di potenziamento della viabilità della nostra provincia, ormai praticamente completato, sia adatto al numero di veicoli in circolazione oppure se sia già diventato obsoleto». Proprio vero, i tempi cambiano in fretta. Solo qualche anno fa si sarebbe auspicata l'apertura di un “tavolo”. C'era una volta un prefetto che ne apparecchiava uno per ogni evenienza. Adesso invece va di gran moda la “cabina”. L'(in)utilità, però, rischia di essere sempre la stessa.

 

Bruni spegne la scritta del “Family day”

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La scritta “Family day” accesa sulla facciata del Pirellone non è andata giù a Roberto Bruni, consigliere regionale di Patto Civico. È un atto «grave e inaccettabile, che necessita al più presto di un chiarimento politico». Finché ciò non avverrà, annuncia Bruni, «io e tutti gli altri consiglieri del Patto Civico diserteremo le commissioni consiliari. Non continueremo a svolgere la nostra attività come se nulla fosse dopo che si è consumato un tale e tanto grave atto a sfregio della dignità istituzionale della sede regionale che, ricordiamo, è peraltro sede proprio di tutte le forze politiche elette dai cittadini che compongono il Consiglio».

 

Malevic chiude in bellezza (con qualche ruga)

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L'ultimo weekend della mostra di Malevic ha portato 2.600 persone alla Gamec. Una chiusura in bellezza, non c'è che dire. Anche se qualche ruga è spuntata. I due distributori automatici fuori uso all'ingresso, un proiettore guasto nel bel mezzo dell'esposizione. Pazienza.

 

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