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Il film da vedere nel weekend Il giustiziere della notte, remake

Il film da vedere nel weekend Il giustiziere della notte, remake
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Regia: Eli Roth.
Con: Con Bruce Willis, Elisabeth Shue, Vincent D'Onofrio, Dean Norris, Jack Kesy, Kirby Bliss Blanton, Mike Epps, Len Cariou, Beau Knapp, Kimberly Elise.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

C’era una volta il film Il giustiziere della notte, titolo del 1974 firmato da Michael Winner e interpretato da Charles Bronson. Un titolo di grande successo, che metteva al centro della propria ricerca la dimensione della vendetta, in un’America fumosa e oscura piena di insicurezze, nella quale le tenebre avvolgevano ogni cosa. La vicenda era molto semplice ma nella sua dimensione quasi archetipica era perfettamente in grado di farsi epica.

A riprendere questo successo degli anni Settanta (epoca di un cinema coraggioso e spregiudicato, sporco e appassionato) è oggi Eli Roth. Non è un caso che a dirigere questa sorta di omaggio al titolo appena descritto sia stato chiamato uno degli interpreti più cinefili ed appassionati del cinema contemporaneo. Forse Roth non è un autore nel senso pieno del termine, ma gli va dato atto di saper riprendere temi e immagini a lui care e di riproporle con forza nel contesto contemporaneo. Lo ha dimostrato con il suo The Green Inferno, un omaggio e al contempo una riflessione su quel filone estremo che è stato il cannibalico italiano.

 

 

Protagonista di questo adattamento è il medico Paul Kersey (Bruce Willis), agiato borghese con un problema di rabbia difficilmente controllabile. Ad offrire una valvola di sfogo sarà però un’aggressione gravissima ai danni della sua famiglia. Diventerà in brevissimo tempo una sorta di vendicatore, schierato contro il crimine senza remore ma con il forte desiderio (etico) di trovare e uccidere chi ha colpito la suafamiglia.

Gli anni Settanta sono stati, come è noto, un periodo di grande conflittualità: in quel contesto il personaggio del Giustiziere era un’icona di rivolta, non priva di ombre. Oggi i tempi sono cambiati ma l’insicurezza generalizzata e il senso di non protezione da parte delle istituzioni sono più che mai nervi scoperti per chiunque. Bruce Willis è chiamato così a interpretare (in un momento storico non facile) una figura ombrosa, che necessità però di essere resa personale e non una semplice imitazione di qualcosa che aveva senso di esistere in un certo contesto oggi superato.

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A questo si intreccia il tema (sensibilissimo) dell’uso indiscriminato delle armi in America. Il Giustiziere Willis si avvantaggia, nel suo percorso di ricerca mortale, degli ultimi ritrovati del mercato e diventa una sorta di assassino iper tecnologico alle soglie della legalità. Anche oggi dunque questo personaggio al limite fra varie dimensioni riesce a intercettare ansie e problemi sociali ampiamente sensibili e riconosciuti. Lo fa però adottando una strada diversa da quella del film originale: le tematiche etico-culturali non vengono esplorate in profondità, ma più che altro evidenziate e poi smarrite nel gorgo di un action movie teso e ritmatissimo.

Ciò che ne emerge è una personale rielaborazione di un tema non facile, che sarà certamente destinata a fare discutere. La versione di Roth è senza dubbio meno problematica di quella originale e decide di sacrificare la complessità in direzione di una maggiore forza narrativa e soprattutto di un più marcato adeguamento alle dinamiche del genere. Ne viene fuori un remake molto infedele, ma non per questo un brutto film. Il giustiziere della notte è sicuramente lontano dalle intenzioni del suo omonimo ispiratore, ma riesce tuttavia a confermarsi un oggetto avvincente che non mancherà di far divertire il pubblico in sala.

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