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Il film da vedere nel weekend Pets, vita da animali, le risate!

Il film da vedere nel weekend Pets, vita da animali, le risate!
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Regia: Chris Renaud, Yarrow Cheney.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Di film sugli animali al cinema se ne sono visti tanti, forse troppi. Alcuni anni fa le sale sono state riempite da titoli strappalacrime dove si rappresentava in maniera melodrammatica e spesso sentimentalmente eccessiva il legame con gli esseri umani. Quando gli animali hanno preso direttamente parola è stato spesso a fini schiettamente comici, in film che si riducevano a successioni di situazioni strampalate. Si trattava di pellicole rivolte prevalentemente a un pubblico infantile o alle famiglie e che non lasciavano troppo spazio a riflessioni ulteriori. Un peccato, considerando che il rapporto uomo/animale è da sempre al centro di un grande dibattito, soprattutto negli ultimi anni. È allora piuttosto sorprendente verificare come il cinema d’animazione (da sempre il genere d’elezione dell’infanzia) in questi ultimi anni sta realizzando film molto più avanzati da questo punto di vita.

 

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Lo dimostra anche il recente Pets – Vita da animali (il titolo originale è forse più convincente: The secret life of pets), lungometraggio d’animazione dove gli animali sono praticamente gli unici personaggi in azione. A muovere la loro rocambolesca avventura è una domanda semplice ma dalla sconcertante complessità: cosa fanno gli esseri umani quando escono di casa? A porsela sono gli animali (diversi: cani, gatti, volatili, piccoli roditori) che abitano un condominio di città. A catalizzare l’attenzione degli spettatori è però Max, cagnolino che rischia di vedersi esautorato dal proprio ruolo di animale da compagnia dopo l’arrivo di Duke, un cane di grossa taglia che la sua padrona Katie ha deciso di prendere con sé. Ne nasce una fuga (e una ricerca) che vedrà contrapporsi modi diversi di rapporto con l’uomo e che non mancherà di riservare qualche sorpresa.

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L’idea di base di Pets, per quanto non particolarmente originale, è intrigante: propone infatti un interessante slittamento del punto di vista, che ci porta a sposare lo sguardo inedito degli animali da compagnia che abitano le nostre case. La questione è posta con chiarezza (e grande comicità) nell’apertura del film, dove vediamo i protagonisti fare azioni improbabili e tipicamente umane. Da lì si allarga poi il corpo principale del film, che vede come posta in gioco la ricerca di un animale smarrito e il tentativo di riportarlo a casa. Una trama forse già vista (Alla ricerca di Nemo) ma che in Pets viene eseguita con grande maestria, lasciando spazio tanto al lato divertente quanto a quello più serioso del rapporto uomo-animale e animale domestico-animale randagio.

 

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Il tutto è poi confezionato in maniera visivamente egregia, con animazioni di altissima qualità perfettamente in grado di antorpomorfizzare (nei gesti come negli atteggiamenti) i personaggi principali. Così Pets riesce ad elevarsi efficacemente dal livello macchiettistico impostato nelle premesse e arriva a raccontare, con satirica efficacia, le contraddizioni della vita americana, mostrata parodisticamente a livello di animale. È lo stesso meccanismo efficace che abbiamo imparato ad amare in diverse opere Pixar, a partire da Toy Story. Come i giocattoli animati di fine anni Novanta, gli animali di Pets finiscono per risultare quasi più umani dei loro padroni.

La commistione di toni diversi sapientemente mixati e la capacità di rivolgersi a un pubblico di riferimento variegato ed eterogeneo costituiscono i punti di forza di un film che non mancherà di farsi apprezzare dal pubblico. Un lungometraggio animato ma profondamente adulto, in grado di aprire diversi spazi di riflessioni utili ad impreziosire un’opera profondamente divertente.

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