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Il film da vedere nel weekend Un giorno di pioggia a New York

Il film da vedere nel weekend Un giorno di pioggia a New York
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Regia: Woody Allen.
Con: Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez, Jude Law, Diego Luna.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Gli autori, quando sono prolifici e dotati di uno stile coerente, funzionano come dei marchi di fabbrica. Gli esempi sono diversi, soprattutto nel cinema hollywoodiano, ma uno fra i più interessanti è senza dubbio Woody Allen. Autore bulimico, con una carriera lunghissima e una media record di più di un film all’anno, Allen è stato uno dei grandi autori della Nuova Hollywood, in grado di rinnovare dall’interno un sistema cinematografico quantomai chiuso e rigido nelle sue forme e nelle sue regole. Dopo gli esordi con le commedie scanzonate, lo stile di Allen si è evoluto verso drammi da camera e commedie di un romanticismo maturo, fra le quali ricordiamo Io e Annie e Manhattan. Un numero di film così elevato non poteva non nascondere alcuni titoli meno riusciti ma ugualmente graditi dal pubblico: negli anni Dieci, Allen funziona comunque, ma i suoi film appaiono spesso meno intriganti e coraggiosi. Con l’esplosione del movimento #MeToo, anche Allen è stato travolto (nuovamente) da pesanti accuse, che non è questa la sede per riassumere. Sta di fatto che il suo ultimo film Un giorno di pioggia a New York è stato pesantemente ostacolato e ha rischiato di non venire distribuito in Italia.

 

 

Eccolo qui, invece. Lo sfondo è ancora una volta (e come sempre, si potrebbe dire) New York, la città amata ossessivamente da Allen ed esplorata in ogni suo anfratto. A riempirla c’è di nuovo una storia d’amore, che nasce e respira sotto i nostri occhi. Le interpretazioni di Fanning e Chalamet sono delicate e perfette per il ritmo malinconico e - come ha giustamente detto qualcuno - jazz che si percepisce nel film. Sotto l’occhio di Allen c’è - come spesso succede - l’analisi di un sentimento che viene visto nel suo evolversi imprevedibile e spesso contorto, con le rincorse e le recriminazioni che ogni relazione contiene e contribuisce a sviluppare. Sono umanissimi i film di Woody Allen ed è straordinario notare come, dopo così lunghe esplorazioni, il suo sguardo sia ancora capace di percepire le pieghe delle sensazioni umane. A ciò contribuisce anche una fotografia ispiratissima e dai colori incredibili, firmata ancora una volta (ricordate La ruota delle meraviglie?) da Vittorio Storaro. La chiarezza pittorica dei quadri diretti da Allen trova espressione in immagini che sono sempre dense, cariche di significato, complicate come i sentimenti che il film racconta con tanto acume. Le storie d’amore, sembra dirci Un giorno di pioggia a New York, sono sempre imprevedibili come acquazzoni: arrivano e spariscono senza lasciare traccia, per poi ritornare quando meno ce lo si aspetta.

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Colpisce in particolare la lucidità con cui un regista affermato, ma ormai anziano, come Allen riesca ancora a sondare le nostre inquietudini di esseri umani. I suoi film si basano sulla strana combinazione di universale e particolare, fondendo l’intelligenza di affrontare temi sempre attuali (come l’amore) con un occhio rivolto al presente. Stilisticamente ineccepibile e solidissimo da un punto di vista drammaturgico, questo suo ultimo lavoro si conferma come uno dei migliori fra quelli realizzati negli ultimi anni.

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