Una mostra a Milano

Gli indimenticabili scatti di LIFE Il fotogiornalismo da antologia

Gli indimenticabili scatti di LIFE Il fotogiornalismo da antologia
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[In alto, John Loengrand, L'occhio di Brassai, Parigi, 1981]

 

«Vedere il mondo, cose pericolose da raggiungere, trovarsi l’un l’altro, e sentirsi». Questa la filosofia di LIFE, il magazine statunitense dedicato principalmente al foto-giornalismo, creato nel 1936 dal fondatore di TIME Henry Luce, portatore di un modello e uno stile rimasti indelebili nel tempo, nonostante la chiusura delle pubblicazioni cartacee nel 2007. Dopo, i conti sono presto fatti, 71 anni di attività. Così, è difficile condensare in un unico concetto questa lunga storia che parla di sfide e coraggio, ma è comunque bello pensare alla sua capacità, ancora oggi, di raccontare la vita.

La mostra Le grandi fotografie di LIFE, inaugurata lo scorso 2 dicembre presso Leica Galerie Milano – in via Mengoni 4 (angolo Piazza Duomo) e aperta fino al 26 gennaio, raccoglie una selezione delle fotografie pubblicate dalla storica rivista americana, che ha mostrato ai suoi lettori le immagini di tutto il Novecento, avvalendosi dei più talentuosi e autorevoli fotogiornalisti, che hanno reso memorabili le sue copertine. La storia della fotografia è costellata di sguardi che hanno insegnato al mondo a guardare e guardarsi da tanti punti di vista diversi, e molti di questi sono passati per i magazine di Henry Luce. Così, definito inizialmente dai critici la rivista «per chi non è in grado di leggere», LIFE divenne un punto di riferimento per l'intero pubblico americano, grazie alla sua capacità di raccontare per scatti i grandi mutamenti novecenteschi, dalla Seconda Guerra Mondiale  alle tensioni sociali e politiche degli anni Sessanta.

 

KENTUCKY FLOOD

 

FORT PECK DAM
Foto 1 di 8

MargaretBourke, Fort Peck Dam, sul Fiume Missouri: immagine utilizzata per la cover del primo LIFE, 23 Novembre 1936.

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Alfred Eisenstaedt, L'attrice Rose Lee all'NBC Studio di New York nel 1936.

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Alfred Eisenstaedt, Future ballerine, New York, 1937.

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John Dominis, Motore nel sud pacifico, Donner Pass, California, 1949

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John Loengard, Ritratto dell'artista Georgia O'Keeffe seduta sul tetto della sua casa Ghost Ranch, 1967.

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Martha Holmes, Thomas C. Clark aiuta Frank Sinatra con il cappotto alla Metropolitan Opera.

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Oscar Graubner, la fotografa di LIFE Margaret Bourke-White che si concentra prima di fotografare un paesaggio, seduta in bilico su un gargoyle sul Chrysler Building.

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Paul Schutzer, Festa italiana in spiaggia, 1963

Al culmine della popolarità, negli anni Quaranta, la rivista arrivò a vendere 13,5 milioni di copie a settimana. Per buona parte del Ventesimo secolo, i fotografi di LIFE hanno raccontato con le loro immagini ogni aspetto della vita umana, seguendo una linea d’estetica raffinata e incisiva, una cifra stilistica che è tuttora continua fonte di ispirazione e memoria imperitura.

Tra gli scatti esposti a Milano fino a gennaio: le fotografie di Alfred Eisenstaedt, Margaret Bourke White, Martha Holmes e Milton Greene. Pionieri illustri di esplorazioni urbane come Margaret Bourke-White, con il suo ingombrante ma sensibile obiettivo puntato sulla società americana di colore in fila per il pane per Bread Line during the Louisville flood, o arrampicata per LIFE sulle impalcature in-costruzione del Chrysler Building di New York nei primi anni Trenta.

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