Foto bellissime dei cieli illuminati

Notti di stelle e di superluna

Notti di stelle e di superluna
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Anche in un’estate insolita come questa, segnata dalla pioggia e dal freddo, c’è una notte di San Lorenzo. Il 10 agosto è ormai alle porte, con la sua pioggia (attesa, questa) di stelle cadenti.

Quest’anno, tuttavia, pare che abbiano deciso di ritardare di qualche giorno la loro cascata. La notte del 10 agosto, infatti, sarà reclamata dalla superluna che, con la sua luce, renderà difficile scorgere le meteore. Come è già accaduto il 12 luglio, e come accadrà di nuovo l’8 settembre, la Luna piena ci sembrerà più grande del solito, perché si troverà nel perigeo, il punto di massima vicinanza alla Terra. Gli esperti ci rassicurano, però, che un picco di stelle cadenti sarà visibile poco prima dell’alba tra il 12 e il 13 agosto.

Ma che sia la notte di San Lorenzo, o la notte successiva, in fondo non importa. L’essenziale è credere di poterle vedere, le stelle cadenti. Se ci credete, portatevi in luoghi lontani dalla città, magari in collina. Avrete con voi coperte, e magari qualcosa da bere, per tenervi al caldo. E quando scorgerete cadere la prima stella, (o la seconda), quello è il momento per esprimere un desiderio. Quando avrà bruciato l’ultimo granello di polvere spaziale, allora saprete che l’ultima scintilla a rimbalzare sull’orizzonte è il vostro sogno, che cerca di farsi prendere.

Perché proprio San Lorenzo? Ciò che sappiamo della sua vita ci è stato tramandato da Sant’Ambrogio e dal poeta Prudenzio. Lorenzo nacque nel 225 in Spagna, a Osca, una località ai piedi dei Pirenei. Venne mandato a studiare a Saragozza e qui fece la conoscenza di Sisto. Insieme, i due partirono per Roma. Il 30 agosto 257 Sisto fu eletto papa, con il nome Sisto II, e Lorenzo diventò arcidiacono. Nel 258, tuttavia, l’imperatore Valeriano indisse una persecuzione contro i cristiani, ordinando la pena capitale per vescovi e preti. Il papa Sisto II subì il martirio il 6 agosto, insieme ai quattro diaconi Gennaro, Vincenzo, Magno e Stefano. Sant’Ambrogio racconta che a Lorenzo si offrì la salvezza, in cambio dei tesori della Chiesa. Ma anziché presentare scrigni pieni d’oro, l’arcidiacono mostrò la folla di malati e poveri a cui aveva appena distribuito i suoi beni, dicendo: «Ecco questi sono i nostri tesori: sono tesori eterni, non vengono mai meno, anzi crescono». Il 10 agosto fu perciò messo a morte e ucciso su una graticola ardente. Durante il supplizio, trovò la forza di spirito per esclamare: «Sono cotto da una parte, girami dall’altra e poi mangiami».

Da quel momento, la graticola è entrata a fare parte dell’iconografia del Santo, che non per niente è patrono dei cuochi e dei pompieri (ma anche dei librai e dei bibliotecari). La sua celebrazione cade nella notte delle stelle cadenti, per ricordare i carboni ardenti che fecero il suo martirio.

Le stelle cadenti non sono stelle, in realtà. Tutti ormai sappiamo, però, che le stelle cadenti non sono stelle per niente. Loro, le stelle, sono immobili, ruotano su loro stesse, ma non cadono. Semmai esplodono, o implodono. Le cosiddette stelle cadenti, invece, sono meteoroidi, cioè residui di roccia, ghiaccio e polvere spaziale che le comete lasciano dietro di sé. Durante il moto di rivoluzione attorno al Sole, la Terra s’imbatte periodicamente in alcuni sciami, che traggono il loro nome dalle costellazioni da cui sembrano provenire. Lo sciame meteorico di San Lorenzo, ad esempio, è quello delle Perseidi, perché ad agosto la Terra si trova nel quadrante della costellazione di Perseo. Quando le meteoriti entrano nell’atmosfera terrestre, s’incendiano all’istante, a causa dell’enorme forza d’attrito che si sprigiona dalla collisione. Diventano così meteore, scie di luce repentine e effimere.

Le Perseidi sono lo sciame meteorico più visibile, per noi che viviamo nell’emisfero boreale, poiché la Terra le incontra in estate, quando i cieli sono sereni. Ma non è l’unico. Altri sciami meteorici solcano la volta celesta durante l’autunno e l’inverno: tra gli altri, ci sono le Draconidi ad ottobre, le Leonidi a novembre e le Fenicidi di dicembre.

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