Nel Lazio

Posti fantastici e dove trovarli Bolsena, un miracolo e un lago

Posti fantastici e dove trovarli Bolsena, un miracolo e un lago
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Guide: Lonely PlanetRough GuidesTouring Club.

 

I turisti arrivano sempre dal lago. Lo costeggiano in macchina, venendo da Montefiascone, di ritorno da Roma, o incrociando la Cassia verso Firenze. Il più grande lago vulcanico d’Europa: 300mila anni di storia, otto paesi, due isole e un immissario. Bolsena è il paese che gli dà il nome, città famosa per il miracolo eucaristico avvenuto nel 1263, che da secoli porta pellegrini in città. Le radici di Bolsena sono però da ricercare nella civiltà etrusca, negli abitanti che nel III secolo avanti Cristo sfuggirono alla distruzione di Velzna, da cui la cittadina prese il nome, tramandato, in forma latina, come Volsinii. Di questo passato si può respirare ancora l’atmosfera con una visita al Museo Territoriale, che ospita reperti etruschi e romani. Trovandosi nel castello della città, ha anche il grande pregio di offrire un panorama spettacolare sul bacino vulcanico.

 

 

La visita. Proprio dal Castello si può partire per la visita di Bolsena che, se d’inverno ospita poco più di quattromila persone, d’estate si riempie di turisti italiani e stranieri, che si affollano in alberghi, agriturismi, camping, e, ovviamente, nelle seconde case dei vacanzieri romani. La zona alta della cittadina è quella che ospita la rocca: strade lastricate e case dai muri in pietra; alle finestre qualche stendardo giallo e rosso (l’antica bandiera bolsenese) oppure un vaso di fiori. Girando per le tre strade che corrono parallelamente per il rione, si incontra un’enoteca, un’oreficeria e negozi di alimentari con l’immancabile olio e il vino Est! Est!! Est!!! della vicina Montefiascone.

La piazza più bella è probabilmente quella dell’orologio, anche se il panorama migliore si gode dal belvedere di fronte al palazzo del Principe del Drago, confinante con il castello, antica dimora del nobile locale. Scendendo per un passaggio fatto di ripidi scalini di pietra si arriva a Piazza San Rocco, un gioiello cresciuto attorno a una fontana e a un palazzo signorile, quello dei conti Cozza, oggi diventato bed&breakfast d’eccezione. Da qui in poi lunga vita alle norcinerie, alle pescherie e ai forni. La cucina, come in tutti i borghi italiani, la fa da padrone. La scelta è ampia: dal panino con la porchetta di tradizione romana alla frittura di lattarini, piccoli pesci del lago; dai tozzetti, simili ai cantucci toscani, fino alla pizza con i friccioli, ripiena di strutto di maiale.

 

 

Da Piazza San Rocco c’è un’unica strada, il Corso, la via principale che attraversa tutto il centro storico, passando di fronte a negozi di prodotti equo-solidali, a una librostreia che è anche un centro olistico, a negozi di ceramiche e di antiquariato. La piazza principale ospita il comune, il teatro, tre bar e, all’angolo, una gelateria premiata slow-food. Continuando ancora si entra nella parte più viva del paese, tra macellerie, panifici, negozi di vestiti, fruttivendoli e le immancabili pizzerie, oltre a una pasticceria che produce biscotti con zuccherini colorati da quarant’anni.

Il miracolo. Pochi metri e si arriva alla Basilica di Santa Cristina, una chiesa romanica famosa per il miracolo eucaristico, e non solo. Quando nel 1263 un sacerdote venuto da Praga vi si fermò per celebrare la messa, nessuno avrebbe mai pensato che avesse dei dubbi. Eppure, lui che i dubbi li aveva, allo spezzare il pane fu convinto della sua fede dal miracolo che avvenne: delle gocce di sangue uscirono dall’ostia, macchiando la tela a copertura dell’altare e le pietre intorno. Una storia ricordata perfino da Raffaello, che la affrescò nelle stanze all’interno dei Musei Vaticani. Al miracolo sono dopo dedicate ogni anno “le infiorate”, i tappeti di fiori che, in occasione della festività del Corpus Domini, per 24 ore ricoprono (letteralmente) le strade del centro.

 

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La santa. Altrettanto suggestiva è la festa della Santa del paese: Santa Cristina, ricordata ogni 24 luglio con delle manifestazioni che animano cinque piazze della città, che per due volte, la sera del 23 e la mattina del 24, ospitano delle rappresentazioni, veri e propri tableaux vivants interpretati dagli abitanti del paese per ricordare i martiri ai quali fu sottoposta la giovane santa. Una visita alla basilica che proprio a Santa Cristina è dedicata non sarebbe completa senza un giro nelle catacombe, testimonianza della comunità cristiana dei primi secoli, che ospitano oltre 1600 sepolture.

Il lago. Last but not least, il lago. Ci si arriva dalla piazza principale, con un lungo viale alberato che porta dritti al porto. Le zone più belle per fare il bagno, però, sono ai lati, raggiungibili dopo una passeggiata sul lungolago, oltrepassando ristoranti, noleggi di pedalò e gelaterie. E se non fosse abbastanza, beh, ci sono anche due isole. Entrambe private, le si può guardare da lontano, prima di bagnarsi durante un giro in battello, in acque azzurrissime.

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