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Posti fantastici e dove trovarli Napoli, sempre irresistibile

Posti fantastici e dove trovarli Napoli, sempre irresistibile
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Guide: Lonely PlanetThe Guardian, Napolidavivere, RoughGuides.

 

Napoli vuol dire Babele, labirinti e confusione. Una città dove facciate quasi fatiscenti si alternano con capolavori artistici e chiese con barocchi sontuosi abbracciano locali e bar affollati. Un labirinto di folklore e scaramanzia dove i confini sociali sono netti, giù nei vicoli dei quartieri spagnoli, sopra i balconi delle boutique di via Chiaia.

Napoli a piedi. Tra pizza, presepi e sfogliatelle, Napoli si gira a piedi. Dalla Stazione Centrale camminando per Corso Umberto si raggiunge la Piazza del Gesù Nuovo e lo splendido monastero di Santa Clara, prima di arrivare alle botteghe di via San Biagio dei Librai. Via San Gregorio Armeno è proprio all’angolo: è questa la strada dei negozi artigiani specializzati nella produzione di statuine, religiose e non.

 

 

Poco distante si trova il Museo Cappella di Sansevero, di cui il Cristo Velato è probabilmente l’attrazione principale, una scultura realizzata nel 1700 che raffigura Gesù coperto da un velo sottilissimo. Secondo alcune leggende l’opera sarebbe, per il suo realismo, il risultato riuscito di uno degli esperimenti di Raimondo di Sangro principe di Sansevero – a cui la cappella deve il nome – che, da bravo alchimista, scienziato e cultore dell’esoterismo, usò questo spazio per i suoi esperimenti. Altrettanto particolare è la storia della vicina Chiesa delle Anime del Purgatorio ad Arco, dove è nato il culto delle anime pezzentelle (le anime dei poveri), che riposano nella grande tomba al centro della chiesa, dove sono state depositate per decenni le ossa dei residenti locali che non potevano essere sepolti altrove. Tutta la zona del centro è un museo a cielo aperto, uno scrigno di chiese, rovine e piazze. Tra le vie più famose c’è Spaccanapoli che, incrociando viuzze con i classici panni stesi all’aperto, attraversa tutta la città.

 

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Napoli sotterranea, il mercato, la collina. Un’esperienza da provare è Napoli sotterranea, un labirinto di acquedotti, gallerie e cisterne a circa quaranta metri dal livello della strada. Scavato dagli antichi greci per estrarre il tufo da costruzione e canalizzare i corsi d’acqua provenienti dal Vesuvio, fu poi utilizzato come rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale. Da visitare anche il Mercato di Porta Nolana, dove fare un giro tra pesce fresco, olive in salamoia, frutta e verdure, condite dalle urla degli ambulanti. Per godersi un momento di tranquillità, invece, vale la pena visitare la collina di Posillipo e il Parco Virgiliano, una delle aree verdi più amate dai napoletani, dalle cui terrazze si vedono Capri, Procida, Ischia e il Golfo di Pozzuoli. D’obbligo una visita al Maschio Angioino, il Castello medievale e rinascimentale “a guardia” del porto della città.

Le metro avveniristiche. Non si intuirebbe mai, ma una delle bellezze di Napoli è la metropolitana, le cui stazioni hanno spesso un design avveniristico. La metro Toledo, ad esempio, è stata giudicata una delle più belle d’Europa per la sensazione che si ha di trovarsi in un acquario grazie a due grandi mosaici e a scale mobili illuminate dall’interno.

 

 

Il cibo. Capitolo a parte merita la gastronomia, cominciando dalla pizza margherita, che secondo la tradizione fu inventata proprio a Napoli, in onore dell’allora regina di Savoia. La leggenda narra che nel 1889 il cuoco e pizzaiolo Raffaele Esposito, fu chiamato da un funzionario nella reggia di Capodimonte, dove si trovavano in visita il re d’Italia Umberto I e sua moglie. Esposito propose ai reali tre pizze, tra le quali la regina scelse quella con i colori della bandiera italiana, che da allora si chiamò margherita in suo onore. Per mangiarla la scelta è infinita: per andare sul sicuro c’è Sorbillo ai Tribunali, Starita nel quartiere Materdei e Da Michele in centro. Come perdersi, poi, il cuoppo, il cartone con arancini, crocché di patate, mozzarelle e frittatine, oltre alla versione di solo pesce. Per gli amanti del dolce ci sono le sfogliatelle alla ricotta, i babà, i mostaccioli e il favoloso cioccolato della storica cioccolateria Gay-Odin. Per finire in bellezza manca solo un ottimo caffè dal Professore, vicino alla stazione della metro Toledo.

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