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Un violino e ragazzi che cantano A Betlemme è subito incanto

Un violino e ragazzi che cantano A Betlemme è subito incanto
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Una piazza affollata, con i mercatini di Natale. Un bel sole rende il clima mite. Fin qui è la descrizione di una città come tante. Ma all’improvviso, quando le campane suonano i rintocchi dell’ora, un ragazzo inizia a pizzicare le corde del suo violino e intona un Gloria. Avrà si è no 12 anni e inizia a girare per la piazza suonando. Lo seguono altri ragazzi e ragazze più o meno della sua età, che al canto uniscono in coro le loro giovani voci. La gente si ferma, incuriosita. Pian piano le ragazze e i ragazzi si riuniscono accanto alla capanna del presepe in costruzione, sotto il grande albero di Natale e continuano il loro canto. Tutta la piazza si ferma per ammirarli. Qualcuno canta con loro. È il flash mob che i ragazzi del coro Yasmeen dell’Istituto Magnificat di Gerusalemme hanno messo in atto a Betlemme, in piazza della Mangiatoia.

L'Istituto Magnificat di Gerusalemme é una Scuola di Musica sorta nel cuore della Città Vecchia di Gerusalemme nel 1995 con decisione del Capitolo della Custodia Francescana di Terra Santa. Fa parte di uno dei tanti progetti educativi che i francescani della Custodia hanno messo in atto nella terra di Gesù. Una scuola unica, che costruisce ponti di dialogo, unione e solidarietà tra i popoli che la storia ha costretto a coesistere. All’Istituto Magnificat studiano, lavorano e suonano insieme 18 insegnanti e oltre 200 allievi musulmani, cristiani ed ebrei, sia Israeliani che Palestinesi. Si insegna e si studia Pianoforte, Violino, Viola, Violoncello, Organo, Canto, Chitarra, Composizione, Flauto, Percussioni, Musica Corale, Solfeggio e Storia della Musica. Ma soprattutto, al Magnificat si costruisce il dialogo e si educa alla pacifica convivenza.

Il Magnificat costituisce un piccolo miracolo poiché dalla sua nascita si è sviluppato e vive essenzialmente grazie a generosi donatori esterni: l’Associazione Amici del Magnificat, mediante l’organizzazione di concerti, di produzioni musicali degli allievi e dei relativi professori e di altre forme di divulgazione dell’operato della scuola, si spende per la sua promozione e aiuto economico.

Il suo fondatore è padre Armando Pierucci, un francescano dai bianchi capelli nato nelle Marche, che da quasi un quarto di secolo è l’organista ufficiale della basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Un musicista e compositore, oltre che francescano da una vita (entrò in convento a 10 anni), che ha come missione l’educazione al bello e la seria preparazione dei suoi studenti. Quando fondò l’istituto Magnificat l’unica condizione che pose era che la scuola fosse aperta indistintamente a tutti, indipendentemente dall'appartenenza sociale o religiosa, che fosse uno spazio di incontro raro in Terra Santa. Oggi i ragazzi e le ragazze del Magnificat cantano e suonano nei santuari e nelle chiese della Terra Santa in occasione delle grandi solennità liturgiche, in particolare al Santo Sepolcro e presso la Basilica della Natività a Betlemme.

L’Istituto segue i programmi dei Conservatori di Musica italiani per i livelli pre-accademici, in convenzione con il Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza, che vigila sugli standard qualitativi da realizzare. Una prestigiosa risorsa didattica del Magnificat è l’istituzione di Corsi Accademici, riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione in Italia, che permettono agli studenti di conseguire diplomi validi nell’Unione Europea. Due sono i cori del Magnificat: il coro della Custodia di Terra Santa e il Coro Yasmeen.

La scuola ha al suo attivo pubblicazioni, incisioni di cd musicali, tournée all’estero, concerti e organizzazione di concorsi e di festival. L’aspetto produttivo e artistico è in funzione di quello didattico. Il sogno di padre Armando e di tutti coloro che al Magnificat sono legati è quello di arrivare a proporre una regolare stagione concertistica con allievi ed ex allievi, rivitalizzando la Città Vecchia di Gerusalemme, pressoché priva di istituzioni culturali stabili, soprattutto musicali. E soprattutto perché la musica e le voci dei piccoli cantori possano abbattere muri e barriere. Soprattutto quelle costruite nei cuori.

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