Giustizieri "sbagliano" obiettivo

CasaPound dà la "caccia" alle baby gang: minorenne aggredito dal "branco"

Il minore è stato brutalmente aggredito in centro a Verona per un semplice sospetto del branco (del tutto infondato).

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Militanti di Casa Pound scambiano un ragazzino per un membro di baby gang e lo massacrano

Quando il giustizialismo sfugge di mano...Succede a Verona, dove 23 militanti di CasaPound - particolarmente zelanti - sono accusati di essere i responsabili dell'aggressione a danno di un minore avvenuta a gennaio 2022. Obiettivo del gruppo di estrema destra era quello di "epurare" le strade della cittadina scaligera da sgradite baby gang, salvo poi scoprire che la vittima della ronda non apparteneva ad alcuna realtà ascrivibile a quel mondo.

Militanti di CasaPound scambiano un minorenne per un membro di baby gang

Come racconta Prima Verona, i 23 militanti di CasaPound sono accusati di essere i responsabili dell’aggressione avvenuta nei confronti di un minorenne avvenuta lo scorso 22 gennaio 2022 in Via Mazzini a Verona. Alle prime ore dell’alba di martedì 8 marzo 2022, gli agenti della Digos della Questura di Verona, in collaborazione con il personale della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, hanno effettuato delle perquisizioni nelle abitazioni di tutti i giovani coinvolti nella vicenda.

IL VIDEO DELL'AGGRESSIONE:

 

La ronda "sbaglia" obiettivo

Era il 22 gennaio 2022 quando un ragazzino di soli 17 anni residente nel Milanese veniva aggredito nella centralissima via Mazzini, sotto gli occhi attoniti di chi si trovava lì per fare shopping o semplicemente per godersi la bella giornata di sole.

La vittima non era sola, ma in compagnia di altri quattro amici, tutti minorenni proprio come lui e tutti “colpevoli” di aver incontrato sulla propria strada altri giovani, più grandi di loro, che quel pomeriggio avevano deciso di percorrere le vi

e del centro cittadino con un obiettivo ben chiaro: dare la “caccia” a chiunque sembrasse appartenere ad una “baby gang”. Una ronda in pieno stile. Peccato che l'obiettivo fosse sbagliato...

E’ stato questo il movente dell’aggressione, anche se la vittima ed i suoi amici non appartengono a bande giovanili; ma per qualche motivo legato a stereotipi culturali, il branco di estrema destra li ha così etichettati. Ed è passato all'azione, anzi alle botte.

L'escalation

L’aggressione trova origine nel “confronto” avviato sui social fra giovani appartenenti a CasaPound Italia ed un giovane, verosimilmente appartenente alle sedicenti baby gang, dimorante in provincia di Milano. Agli insulti scambiati reciprocamente sui social, seguiva un appuntamento per la resa dei conti in zona Torricelle che, secondo i piani, si sarebbe dovuto svolgere proprio nel primo pomeriggio di sabato 22 gennaio. Il tutto non è però sfuggito alla Digos scaligera che, oltre a denunciare il giovane dimorante in provincia di Milano per istigazione a delinquere, tenuto conto dei contenuti preoccupanti dei messaggi postati, ha monitorato costantemente le mosse dei giovani de “Il Mastino” (riconducibile a Casapound Italia), decidendo di predisporre uno specifico servizio di osservazione finalizzato proprio ad evitare che elementi delle due formazioni potessero dare seguito a quanto - sino a quel momento - era stato paventato solo nel web.

Nonostante l’attività preventiva messa in atto, nel primo pomeriggio di sabato 22 gennaio, sopra le “Torricelle” la Digos ha identificato 23 giovani, tutti vestiti di scuro, appartenenti a Casapound Italia/Blocco Studentesco. Alcuni, per la spedizione punitiva, erano addirittura giunti da altre province. Il loro scopo era chiaro: intercettare la controparte nell’eventualità che quest’ultima avesse deciso comunque di presentarsi all’appuntamento. Dopo averli allontanati, il branco si è diretto in centro città, sempre intenzionato a cercare qualcuno da “affrontare”.

Ed ecco che si arriva così all'aggressione dell'incolpevole 17enne, scambiato erroneamente per un membro di una baby gang. Nella realtà dei fatti capro espiatorio della frustrazione del branco, che aveva già visto sfumare poco prima la sua occasione di "fare rissa". Approfittando dell’allontanamento momentaneo della pattuglia Digos il gruppo ha così agganciato, in via Mazzini, le giovani vittime. Dopo aver rivolto loro insulti e minacce sono passati alle vie di fatto: uno dei cinque adolescenti è stato ripetutamente aggredito. Gli altri amici della vittima sono invece riusciti a scappare per le vie del centro.

Al giovane, immediatamente soccorso, è stata riscontrata una “policontusione” e “possibile infrazione ossa nasali”.

Identità del branco

Stamane, coordinati dalla Procura scaligera e dalla Procura per i Minorenni di Venezia, e collaborati da personale della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, della Digos di Trento e di Rimini, è stata data esecuzione ai decreti di perquisizione personale e locale a carico di 23 giovani appartenenti al movimento politico Casapound Italia/Blocco Studentesco ritenuti tutti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei reati di lesioni personale aggravate (dai futili ed abietti motivi, dall’aver agito con premeditazione ed in gruppo) e violenza privata aggravata ai sensi dell’art. 339 c.p. (violenza commessa da più persone riunite). La maggior parte noti a questo Ufficio per la loro militanza nella compagine di estrema destra, hanno un’età compresa tra i 45 ed i 17 anni (due risultano minorenni) di cui 12 con precedenti di polizia anche specifici.

Sono stati sequestrati abiti e accessori utilizzati durante l’aggressione e diversi dispositivi elettronici utili per il prosieguo delle indagini. Il procedimento penale non risulta concluso e la colpevolezza dei soggetti dovrà essere accertata con sentenza irrevocabile.

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