Nel Polesine

"I profughi portali a casa tua"...e la sindaca lo fa per davvero

Alle frasi provocatorie ha risposto con i fatti: a disposizione dei rifugiati un suo appartamento di proprietà.

"I profughi portali a casa tua"...e la sindaca  lo fa per davvero
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Questo tempo segnato dalla guerra è ovviamente caratterizzato dal tema dell'accoglienza. In Italia sono molti, anzi moltissimi i cittadini, le più varie realtà, gli imprenditori, che hanno messo in funzione, fin dai primi momenti dell'offensiva russa, una macchina di solidarietà davvero incredibile.

Non tutti, però, concordano con questa filosofia e spesso si sente dire la frase: "i profughi portali a casa tua". A prendere sul serio la provocazione è stata la sindaca di Ariano, nel Polesine, Luisa Beltrame che metterà a disposizione temporaneamente dei rifugiati ucraini un appartamento di sua proprietà

"I profughi portateli a casa tua"... e la sindaca lo fa davvero

Come racconta Prima Rovigo, il cuore degli italiani sa essere incredibile. I veneti, poi, si sono dimostrati davvero generosi. Ma come in tutte le cose c'è sempre chi è pronto a sparare a zero, a provocare, a distruggere laddove altri costruiscono ponti. E allora sarà capitato a tutti di leggere soprattutto nei post su Facebook, frasi conto l'accoglienza.

Ne abbiamo effettivamente viste e sentite di tutti i colori sui profughi, anche coloro che stanno scappando dalla guerra. E allora, per dare un segnale distensivo, la prima cittadina di Ariano ha preso letteralmente le provocazioni di chi dice frasi del tenore "prenditeli tu in casa" ed è passata dalle parole ai fatti. Un nucleo di profughi, infatti, alloggerà temporaneamente in un appartamento di proprietà della sindaca. Ma il Comune è intenzionato ad ampliare l'offerta. A breve arriverà un'altra casa per altri rifugiati.

Le iniziative

Beltrame tira dritto per la strada dell'accoglienza:

“Continuiamo a fare accoglienza ai profughi. Il lunedì e il mercoledì viene fatto il corso di italiano, dalle 17 alle 18,30, in sala consiliare, per dare ai profughi ucraini un primo supporto della nostra lingua. Ad insegnare sono due consigliere, una è maestra e l’altra è una professoressa in pensione. C’è anche una mediatrice culturale che ha dato la sua disponibilità per fare delle traduzioni. Sappiamo che è veramente complicato farsi capire. Così, queste persone, possono farsi capire con le parole base. Questo è utile anche per i colloqui di lavoro. A frequentare il corso sono dalle 7 alle 10 persone, se hanno bambini piccoli non riescono ad essere sempre presenti. Queste persone vivono ad Ariano - prosegue il racconto del sindaco - Un nucleo famigliare abita con una sorella che ha una casa. Un nucleo vive in un alloggio privato, mio e di mio fratello, che era vuoto, per cui l’abbiamo temporaneamente dato a loro. Intanto stiamo sistemando una casa del Comune che è da arredare. Gli altri due nuclei sono a Rivà, sono a piedi, e li dobbiamo andare a prendere e li portiamo qui ad Ariano e poi li portiamo a casa”.

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