Rane e tritoni

Piante e stagni al Parco del Serio per tutelare gli anfibi: sabato i cittadini pianteranno i nuovi alberi

Le essenze "adottate" online sono di vario tipo, per tutelare l'habitat si introdurranno anche pipistrelli, cince e picchi

Piante e stagni al Parco del Serio per tutelare gli anfibi: sabato i cittadini pianteranno i nuovi alberi
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Una giornata aperta al pubblico per piantare centinaia di alberi e dare così vita ad una nuova area verde, in grado di tutelare la biodiversità: accade a Romano di Lombardia, lungo le sponde del fiume Serio, dove sabato 22 aprile, in occasione della Giornata della Terra, verranno messi a dimora alberi e arbusti di oltre venti specie tra cui querce, meli, ciliegi selvatici, prugnoli e noccioli.

«Il progetto è uno dei dodici finanziati grazie alle risorse del Piano Lombardia – ha detto l’assessore regionale al Territorio e Sistemi Verdi Gianluca Comazzi – con cui la Regione ha messo a disposizione oltre 3,5 milioni di euro per interventi a tutela della biodiversità e di contrasto al cambiamento climatico. Questo ha permesso di destinare un totale di oltre 5,5 milioni di euro all'iniziativa, con ulteriori 1,5 milioni di euro provenienti dai privati».

Le piante sono state "adottate" da cittadini e aziende sull’apposito portale www.wownature.eu, con lo scopo di ripristinare habitat importanti per numerose specie animali autoctone a rischio. La piantumazione, con partenza alle ore 10,30 presso il Centro Cicogne “Antico fosso bergamasco”, è organizzata da Etifor, spin-off dell’Università di Padova, e rientra nei progetti finanziati dal bando “Biodiversità e Clima (BioClima)” realizzato da Regione Lombardia con il sostegno di Fondazione Cariplo.

«Il progetto del Parco del Serio – ha poi spiegato Elisa Carturan di Etifor – prevede anche il recupero e la creazione di aree umide e stagni per gli anfibi, ovvero le specie più a rischio, tramite lo scavo e l’impermeabilizzazione dei letti con l’utilizzo di argilla. Questi nuovi boschetti, filari, siepi, pozze e stagni costituiscono infatti l’habitat ideale per specie endemiche da tutelare, come la rana di Lataste, e specie con popolazione scarsa, sporadica e instabile, come il Tritone crestato».

La strategia di lungo termine, ha precisato Carturan, prevede di creare il più possibile nuove aree umide sul territorio. Aree di dimensioni medio-piccole, il cui contenuto idrico è supportabile anche in situazioni di emergenza e che consentano lo sviluppo di popolazioni di anfibi stabili, con individui in grado di migrare tra i siti e di riprodursi. Inoltre, troveranno una nuova casa nelle aree di intervento anche altre specie come pipistrelli, cince e picchi. L’evento di impianto del 22 aprile, aperto a tutti, verrà rimandato di ventiquattro ore in caso di pioggia.

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