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La pizza più sostenibile è bergamasca: è quella di Giulia di Giuly Pizza a Castelli Calepio

La giovane ha portato ai campionati mondiali di Parma dello scorso aprile la sua Terra-Terra, che è risultata la migliore al mondo

La pizza più sostenibile è bergamasca: è quella di Giulia di Giuly Pizza a Castelli Calepio
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È bergamasca la migliore pizza sostenibile al mondo. Nell’ambito del Campionato Mondiale della Pizza, che si è svolto a Parma dal 18 al 22 aprile scorso, tra le varie categorie di gara e competizioni è stato inserito per la prima volta il Premio Sostenibilità "Pizza del Cambiamento". La vincitrice è la diciannovenne Giulia Vicini, pizzaiola in erba che lavora nel locale di famiglia, Giuly Pizza a Castelli Calepio, insieme alla sua grande amica Giulia Zanni.

La pizza Terra-Terra conquista tutti

La sua Terra-Terra ha conquistato il podio sbaragliando le altre pizze sostenibili, ma la giovane ha ottenuto anche un grande risultato nella categoria della pizza classica, dove è arrivata terza.

giulia Vicini, pizza del cambiamento
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giuly pizza podio
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giuly pizza
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giuly pizza la pizza
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giuly pizza, quella che ordino io
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pizza
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La sua Terra-Terra è una pizza del territorio, perché unisce il formaggio Bagoss di Bagolino della Valtellina, asparagi e agretti per la parte vegetale, mandorle bio tostate, miele di castagno sempre bio, latte da allevamento biologico per fare la fonduta.

«Volevo mollare», invece...

 

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Sul suo profilo Instagram, Giulia racconta la sua storia e quella dell'omonima con la quale ha raggiunto l'importante risultato: «Volevo mollare. Mi ero stancata di fare pizze, di lavorare tutta la settimana, tutto il weekend, tutte le feste. Mi ero stancata di crederci, di metterci sempre il cuore, il tempo, l’amore. Era già quasi metà della mia brevissima vita che stavo con le mani in pasta. Avevo scoperto l’agricoltura, la natura. Poi arrivò lei, la Giuli, che imparò a sfornare le sue prime pizze con mio papà quando io ero un nano. Da qui iniziarono le nostre avventure, la gente ogni settimana ci diceva: “È la pizza più buona che io abbia mai mangiato”. Così, per gioco, ci iscrivemmo ai mondiali. Sapete già come è andata a finire».

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