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Lo chef apre un ristorante in casa: alta cucina in salotto

L'idea di uno chef romano, che ha aperto il primo "home restaurant" della Bassa, a Fontanella

Lo chef apre un ristorante in casa: alta cucina in salotto
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Fuori sembra una villetta a schiera in una tranquilla zona residenziale di Fontanella. Dentro, è un piccolissimo, intimo e ricercatissimo ristorante di classe, che apre per due sere a settimana su prenotazione. In cucina, c’è il padrone di casa, Luca Rinato. Romano, 45 anni,  commerciale durante la settimana, nel weekend indossa il cappello da chef e rispolvera i segreti imparati in anni di cucina e servizio nella capitale, dove ha anche gestito per un periodo un ristorante in un circolo sportivo di Villa Borghese. Il suo, appena nato, è uno dei primi “home restaurant” della Bassa. Ne parla il Giornale di Treviglio.

Cos’è un home restaurant? Un ristorante «in casa». Si mangia in salotto, su cinque tavoli che possono arrivare a una quindicina di coperti in caso di grandi tavolate, oppure a dieci, dodici al massimo. Si mangia solo su prenotazione e bisogna prepararsi a un’esperienza singolare, non solo gastronomica. «Esco spesso dalla cucina e spiego ai commensali cosa stanno mangiando – racconta lui – Ho questa passione da sempre, e ho fatto spesso in questi anni lo chef a domicilio, ma avendo a disposizione questo piccolo appartamento, nei mesi scorsi ho deciso di lanciarmi in un’attività nuova. Cerco di diffondere la mia passione per la cucina, e di allargare il giro delle persone per cui già cucino, cucinando in un ambiente che sia sì intimo e raccolto, ma comunque un ristorante a tutti gli effetti, non una abitazione privata».

Siamo a Fontanella, in via Lepanto 48. Cinque tavoli, apertura soltanto il sabato e la domenica a cena, freezer vuoto. «Tutta la materia prima, per forza di cose, è freschissima e di alta qualità – continua Rinato – Mi rifornisco da fornitori locali e cambio il menù ogni due, tre settimane (ndr: è disponibile online sul sito www.cheflucarinato.it)». Al momento la proposta prevede, dopo gli antipasti, una tartare di fassona con petali di Tropea caramellati all’aceto balsamico, risotto mantecato al Gorgonzola con pistilli di zafferano e ragù di salsiccia, un filetto di scottona e un dessert dello chef.

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