Tra i 15 migliori gelati al pistacchio d’Italia ce n’è uno di Bergamo
È quello di “Gelato Contadino”, in piazza Risorgimento, secondo il Gambero Rosso
Ottima annata per “Gelato Contadino”, in piazza Risorgimento, a Bergamo. Il giovane Vittorio Baldelli sta conquistando riconoscimenti di primissimo ordine, in questo 2023. A febbraio ha fatto il suo ingresso tra le gelaterie bergamasche nella guida annuale stilata dal Gambero Rosso, a quota “Due Coni”.
Baldelli a Bergamo si è fatto notare negli ultimi anni sia per le sue produzioni a tiratura limitata, che per le materie prime utilizzate. Tra i suoi cavalli di battaglia il pistacchio crudo di Bronte, la ricotta di pecora da solo siero al pascolo delle Marche e la Vaniglia gran cru Bora Bora.
E proprio il suo pistacchio è stato considerato tra i 15 migliori d’Italia, sempre secondo il Gambero Rosso. Ecco la graduatoria completa.
Dove mangiare il miglior gelato al pistacchio (in ordine alfabetico)
L'Albero dei gelati – Monza (MB) – Tre Coni
Aria – Torino – Due Coni
Artico – Milano – Tre Coni
Cappadonia Gelati – Palermo – Tre Coni
Crema – Milano – Tre Coni
La Dolce Vita - Vasto (CH) – Due Coni
dolceAMARO - Lanciano (CH) – Due Coni
Duomo - Il Paradiso del Gelato - L'Aquila – Tre Coni
Don Prisco - Pagani (SA) – Due Coni
Gelato Contadino - Bergamo - Due Coni
KM Zero - Carpi (MO) – Due Coni
Otaleg! - Roma – Tre Coni
Gelateria della Passera - Firenze – Tre Coni
Pavé - Gelati & Granite – Milano – Tre Coni
Tonka - Aprilia (LT) – 2 Coni
Gelato Contadino, la storia
Baldelli ha preso il locale a dicembre 2019 e poi, per la pandemia, ha aperto a fine luglio ed è subito stato un boom. Ha studiato e viaggiato molto, per dar vita ai gelati migliori.
Il suo gelato ha un limite di tempo, per come è fatto. Per esempio: il pistacchio e la nocciola, se non li vende in sei ore, sono inspatolabili al banco. Essendo mixati, non usa paste. Solo, e tutta, frutta secca. La migliore.
Ci mette l’uovo: è importante perché, oltre a dargli la giusta struttura, rende il gelato un gelato da pasticceria. E poi usa due macchine Carpigiani, di cui una del ’52, per il top dell’artigianalità. Lama in bronzo e solo due tasti, freddo e avvio della lama elicoidale.