Doppio sold out

Dalle feste di paese fino a San Siro: l'eccezionale normalità dei Pinguini Tattici Nucleari

La band bergamasca ha portato 120mila persone allo stadio. Tutti hanno cantato a squarciagola dagli spalti le loro canzoni, come succede per Vasco

Dalle feste di paese fino a San Siro: l'eccezionale normalità dei Pinguini Tattici Nucleari
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«Benvenuti nel tempio della musica, che profaneremo», ha detto con la consueta ironia martedì 11 luglio, a San Siro, Riccardo Zanotti. La classica “band della porta accanto”, i Pinguini Tattici Nucleari, la ragazza acqua e sapone che da un giorno all’altro (o da un anno all’altro, meglio) rivedi sulle passerelle dell’alta moda. Fino a pochi anni fa raccoglievano a fatica un centinaio di fan all’Edoné, mentre ora si possono permettere un tour negli stadi da tutto esaurito, con 500mila spettatori in undici date.

Nani sulle spalle dei giganti

Dopo la data zero a Mestre, la band bergamasca si è presentata alla Scala del Calcio per due concerti come «nani sulle spalle dei giganti». «Mai avremmo immaginato di riempire un posto come questo», hanno spiegato prima di suonare oltre due ore di live e 23 canzoni davanti a 60 mila spettatori. Con bis la sera dopo.

Han fatto la gavetta

Sono partiti dalla gavetta, i Ptn. Quella vera. Noleggiando il furgone per andare a suonare alle feste della birra. Lì hanno imparato ad andare verso il pubblico. Ora possono permettersi di farlo alla grande, sul palco, con un susseguirsi di colpi di scena, spettacoli pirotecnici, luci stroboscopiche, proiezioni, citazioni, momenti in cui si balla e momenti in cui ci si commuove. Poi la trovata: all’improvviso ecco un tavolo apparecchiato con la tovaglia da osteria e loro sei attorno per un set acustico in cui arrivano “Scatole”, “Giulia” e “Cena di classe”.

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Fanno squadra

C’è spazio per tutti sul palco. “Nonono” la canta il bassista Simone Pagani; in “Freddie” la voce è quella del tastierista Elio Biffi; c’è un dj set con un medley di molti dei brani rimasti fuori dalla scaletta affidato a Nicola Buttafuoco; Matteo Locati picchia sulla batteria; Lorenzo Pasini piazza i suoi riff. Non sono naturalmente mancati i pezzi di culto della fase indie come “Tetris” e “Irene”, nonché i successi della stagione pop, innescata da Sanremo, tratti da “Fuori dall’hype” e dal recente “Fake News”, come “Giovani Wannabe”, “Ringo Starr” e “Rubami la Notte”.

 

Il tattoo sul palco

I Pinguini hanno anche portato una fan sul palco per tatuarsi addosso le parole di “Hold On”. «Spesso nelle storie di Instagram ci arrivano storie di ragazzi che si tatuano pezzi di canzoni - ha detto dal palco Zanotti -. Ci siam detti, perché non lo facciamo anche live? Chi ha il coraggio, chi alza la mano, può salire sul palco e farsi un tatuaggio».

Come Vasco

I biglietti per San Siro sono stati venduti in 48 ore. Tutti, o quasi, hanno cantato a squarciagola, dagli spalti, tutte le loro canzoni. Quasi come succede solo per Vasco. Dalla musica suonata in garage, tra un lavoro e l’altro, oggi sono gli artefici del tour dell’estate. Niente ansia, però. Solo grande soddisfazione. Un inno alla normalità.

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