Il Festival Pianistico torna a far battere il cuore della grande musica dal vivo
Un’edizione speciale dal 24 settembre al 12 ottobre. Forte il sostegno degli abbonati: le rinunce al rimborso hanno superato quota 13mila euro
Come un po’ tutto quello che riesce ad andare in scena quest’anno, anche se in ritardo e in forma ridotta, anzi concentrata, anche il 57esimo Festival Pianistico Internazionale è speciale. Unisce come sempre Bergamo e Brescia, ha un grande valore simbolico e torna a far battere il cuore della grande musica dal vivo. Mette al centro del cartellone musicisti italiani, giovani e non solo; si svolge in 18 giorni, dal 24 settembre al 12 ottobre; propone per la prima volta concerti sull’intero arco della giornata. Franz Schubert resta il protagonista dell’edizione, ma gli viene affiancato Ludwig van Beethoven, di cui nel 2020 si celebrano i 250 dalla nascita.
«Dopo la pausa forzata, dolorosa anche se necessaria, riprendiamo a fare musica. Musica dal vivo, non un surrogato - racconta il direttore artistico Pier Carlo Orizio - certo, non sarà ancora una ripartenza a pieno regime, per questo ci varrà ancora del tempo. Tuttavia di ripartenza si tratta. Ci ritroveremo al Teatro Sociale di Bergamo e nell’omologo bresciano, come pure nella stupenda cornice della Chiesa di Santa Maria del Carmine di Brescia. Non saremo in tanti: circa 200 saranno i posti disponibili nel rispetto dell’attuale protocollo di sicurezza». Durante la pandemia forte è stato il sostegno degli abbonati, tanto che le rinunce al rimborso hanno superato quota 13mila euro, un segno concreto dell’affetto intrinseco che lega il festival al suo pubblico più affezionato.
«Ricominciamo ripartendo dai giovani della nostra Filarmonica con Alexander Lonquich nella duplice veste di direttore e solista - aggiunge Orizio -. Alexander venne presentato a mio padre da Nikita Magaloff. Eravamo alla fine degli anni Settanta. Tanta acqua sotto i ponti è passata, eppure in tanti ricordano il debutto di Lonquich al festival tra gli eventi memorabili. Molti dei pianisti che appaiono in cartellone son ben noti al nostro pubblico. In particolare Federico Colli che ci ha regalato sul finire di luglio una splendida anteprima in un luogo così idiomatico per la storia del festival, Calino, frazione di Cazzago San Martino. Lì nacque il festival e lì fece i primi passi grazie alla tenacia e alla volontà di Agostino Orizio e al genio di Arturo Benedetti Michelangeli».
Si parte giovedì 24 settembre a Bergamo con un doppio appuntamento e il giorno successivo a Brescia: il duo pianistico Alexander Lonquich-Cristina Barbuti e la Filarmonica del Festival diretta da Lonquich con in programma
In Città Alta la kermesse mantiene la formula dei concerti serali. Sul palco del Teatro bergamasco si susseguono Filippo Gorini (26 settembre), la Filarmonica diretta da Pier Carlo Orizio con solista Federico Colli (28 settembre), Roberto Cominati (1 ottobre), Giovanni Bellucci e Ilia Kim (4 ottobre rispettivamente alle ore 16 e 21), Alessandro Taverna (6 ottobre) e Boris Petrushansky (7 ottobre). Appuntamenti off teatro, quattro concerti con i giovani talenti in Sala Piatti: il recital di Josef Edoardo Mossali il 30 settembre e tre eventi in collaborazione con il Conservatorio Donizetti dedicati a Beethoven e a Schubert giovedì 8 ottobre alle ore 17 e 21 ed infine il 12 ottobre alle ore 21. Il cartellone bresciano, che si concentra nell’ultimo fine settimana di settembre, sperimenta una formula con 3 concerti giornalieri (alle 11, alle 16 e alle 21).
Gli abbonamenti sono già stati venduti a inizio mese, come da programma. I singoli biglietti invece (da 10 a 25 euro) sono in vendita alla biglietteria dei Propilei di Porta Nuova dalle ore 13 alle 19; online su Vivaticket e in tutti i punti vendita abilitati. Per ogni informazione è possibile scrivere all’indirizzo dedicato biglietteria.bergamo@festivalpianistico.it.