“Tra cielo e terra”, tre concerti d’organo (e non solo) a Urgnano
Antico e nuovo si fondono inestricabilmente, a dimostrazione che lo strumento a canne è capace di interagire anche con la modernità
Si intitola “Tra cielo e terra” la nuova rassegna concertistica promossa dalla parrocchia di Urgnano, nata per valorizzare il grande organo costruito nel 1798 da Giuseppe II Serassi per la chiesa dei Ss. Nazario e Celso. Si tratta di un poderoso strumento a due tastiere, dalle caratteristiche inedite per l’epoca in cui fu realizzato, collocato in cantoria. In una posizione sospesa, dunque, a metà strada tra il cielo e la terra. Restaurato dalla ditta Francesco Zanin di Codroipo tra il 2010 e il 2013, il prezioso manufatto sarà protagonista, nel mese di aprile, di tre appuntamenti affidati alla direzione artistica di Alessandro Bottelli, che ha messo in calendario concerti dove antico e nuovo si fondono inestricabilmente, per fare dell’organo uno strumento vivo, attuale, capace di interagire anche con la modernità.
Si comincia venerdì 12 aprile (ore 20.45) con Roberto Olzer (foto in alto), impegnato nel “Primo Libro di Canzoni per sognare”, un concerto-sfida di grande successo. Si tratta di una vera e propria carrellata nell’universo della canzone del Novecento, che a partire da alcune celebri melodie napoletane toccherà vari generi, dal pop al rock alla canzone d’autore, con qualche meditata incursione nel musical e nella musica per film. Il tutto arrangiato e riletto secondo moduli cari alla prassi del jazz.
Venerdì 19 aprile (ore 20.45), invece, sarà protagonista Manuel Tomadin, uno degli organisti italiani più premiati in concorsi della sua generazione, con un programma pensato per mettere in luce le caleidoscopiche sonorità dei registri e incentrato su musiche di Mozart, oltre che di Padre G. B. Martini, J. G. Graun, G. Morandi e la prima assoluta di “Varianti sul nome Serassi”, una novità commissionata per l’occasione al compositore e organista bergamasco Davide Mutti. Durante il concerto Manuel Tomadin sarà affiancato dal giovane e già applauditissimo clarinettista jazz Federico Calcagno.
A conclusione, il recital di Elena Strina (venerdì 26 aprile, sempre ore 20.45) si muoverà tra una scelta di autori barocchi europei (J. Blow, J. G. Walther, G. F. Haendel, L.-N. Clérambault) e dell’Ottocento italiano (Padre Davide da Bergamo, V. Petrali).