Coltivatori esasperati

Attenti ai cinghiali, sono arrivati! (E sono alle porte di Bergamo)

Se ne contano un migliaio nel Parco dei Colli, tra il Canto Alto e la Maresana, ma si spingono fino a Castagneta, Redona e Monterosso

Attenti ai cinghiali, sono arrivati! (E sono alle porte di Bergamo)
Pubblicato:
Aggiornato:

«Il più grosso che è stato catturato pesava centotrenta chili e aveva le due zanne lunghe diciotto centimetri. Ha presente che cosa sono diciotto centimetri? Francamente non vorrei incontrarlo la sera mentre vado a tagliare l’erba. Una volta un cinghiale più piccolo, sarà stato sui cinquanta chili, mi ha caricato, io ero sulla moto da trial e non è stato difficile evitarlo, ma non è stato comunque un bel momento». Andrea Pasta è un giovane coltivatore diretto, la sua azienda agricola si trova in Comune di Sorisole, una delle zone dove i cinghiali sono più presenti nel Parco dei Colli. Ma i cinghiali popolano ormai buona parte delle nostre Prealpi, la maggiore concentrazione pare si trovi al Monte Misma. Ma da alcuni anni la popolazione è in aumento tra Canto Alto e Maresana. Alcune segnalazioni riguardano anche i colli di Città Alta e in particolare Castagneta. Nessun indizio di presenza dei cinghiali, invece, nella zona ovest del Parco dei Colli, cioè verso Madonna del Bosco, Astino, Allegrezza. Lo dicono nella sede del Parco dei Colli, in Valmarina.

 

[Coltivazione di lamponi devastata al Misma]

 

Spiegano i funzionari del parco: «La popolazione di cinghiali in Bergamasca è stimata attorno ai duemila esemplari. In effetti, riceviamo parecchie lamentele e segnalazioni di danni. I cinghiali mangiano i frutti, devastano le coltivazioni. Quando entrano in un prato lo “arano” con il loro grugno e con le zanne che scavano nella terra alla ricerca di radici, di insetti, di vermi. La Regione garantisce dei rimborsi in caso di danni significativi, ma le attese sono lunghe, ci sono domande ferme dal 2012». Si segnalano scorribande notturne (i cinghiali sono animali che si muovono nell’oscurità, escono dai loro nascondigli verso il tramonto, si cibano di un po’ di tutto, ma sono ghiotti di frutti, ghiande, noci, castagne e via dicendo) anche a ridosso degli abitati, a Redona e Monterosso in particolare. Proprio tra i due quartieri si trova la cascina di Rossella Masper, che è anche fattoria didattica. Dice Rossella: «Abbiamo subito delle incursioni, poi la Provincia ci ha fatto avere in comodato gratuito delle reti speciali dove passa la corrente elettrica, sono molto efficaci, i cinghiali si tengono lontani. Noi abbiamo un vitigno giovane, i cinghiali sono arrivati e hanno...

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo a pagina 14 del BergamoPost cartaceo, in edicola fino a giovedì 16 maggio. In versione digitale, qui.

Seguici sui nostri canali