Il presidente più amato dagli Usa? Il protagonista di “House of Cards”
La finzione è sempre più affascinante della realtà. Ma quando il non-reale si avvicina di molto al reale, molti confini si confondo, si mischiano e si annullano. È un po’ quello che sta succedendo negli Stati Uniti, dove il continuo calo di consensi nei confronti del presidente Barack Obama sta facendo invece salire l’appeal verso un’altra figura politica conosciuta in gran parte del mondo e nota per il suo pugno di ferro e l’abilità nel muoversi tra le stanze che contano di Washington: Frank Underwood, protagonista della serie tv di successo internazionale House of Cards. Un recente sondaggio del gruppo Reuters-Ipsos, infatti, ha calcolato che il rating favorevole nei confronti del personaggio del piccolo schermo, interpretato da Kevin Spacey, è al 57%, mentre quello di Obama al 46%.
Niente di nuovo: sono molti i presidenti americani di film e serie tv a ottenere un ampissimo consenso, decisamente superiore a quello del reale inquilino della Casa Bianca. Nello stesso sondaggio sull’ampio pubblico americano, Reuters-Ipsos ha scoperto, ad esempio, che il consenso per il presidente David Palmer, interpretato da Dennis Haysbert nella serie tv 24, raccoglie un rating favorevole addirittura dell’89%. Dietro di lui Josiah “Jed” Bartlet (82%), il personaggio di Martin Sheen in The West Wing – Tutti gli uomini del presidente; Laura Roslin (78%), presidente donna interpretata da Mary McDonnell in Battlestar Galactica; Fitzgerald Grant “Fitz” (60%), il presidente della serie tv Scandal, interpretato da Tony Goldwyn. Si può quindi notare che Underwood, tra tutti i “finti” inquilini della Casa Bianca, è anche il meno amato. Probabilmente perché è anche quello più realistico.
A dirlo non sono i critici televisivi, che hanno comunque dispensato grandi lodi per l’interpretazione di Spacey, ma uno che la Casa Bianca e i segreti di Washington li conosce bene, ovvero l’ex presidente Bill Clinton. Il democratico, in un incontro avuto con l’attore, ha dichiarato: «Mi piace House of Cards. E sai Kevin, il 99% di quello che fate vedere nella serie è ciò che succede veramente. L’1% di sbagliato è perché a Washington non si potrebbe mai approvare una legge sull’educazione così velocemente». Non solo una dichiarazione d’amore, ma un elogio sperticato a sceneggiatori e produttori dello show, che sono quindi stati in grado di ritrarre alla perfezione ciò che accade nelle stanze segrete del potere a stelle a strisce. Una conseguenza anche del lavoro che è stato fatto nella preparazione dello sceneggiato: Kevin Spacey ha raccontato di essere andato a lezione dal politico repubblicano Kevin McCarthy e Michael Gill, che interpreta nella serie il presidente Walker, ha parlato spesso con consigliere della Casa Bianca, David Gergen, su come si comportano i presidenti a porte chiuse. La relatà raccontata con la realtà.
Dall’altro lato, non è certo un elogio alla politica Usa quello fatto da Bill Clinton. House of Cards, infatti, narra le vicende di Frank Underwood, o meglio, la sua ascesa al potere verso la Casa Bianca. Una strada costellata di tradimenti, sotterfugi e alle cui spalle rimane una scia di sangue, sesso e lacrime. Underwood è un uomo che pur di raggiungere il suo obiettivo è pronto a tutto, anche a calpestare ideali e valori. E proprio questo è il punto di forza: l’americano medio pensa che quella sia finzione, mentre in realtà è affascinato più che mai da ciò che più si avvicina al mondo reale. Del resto Rino Formica è passato alla storia con la sua famosa citazione: «La politica è sangue e merda» ed è così in tutto il mondo, a tutte le latitudini. È quello che hanno capito a Netflix, società produttrice della serie tv. Proprio essere riusciti a romanzare questo lato “sporco” della politica è il successo di House of Cards.
A differenza dell’ex collega Bill Clinton, l’attuale inquilino della Casa Bianca, Barack Obama, fa buon viso a cattivo gioco. In un’intervista rilasciata in seguito alla diffusione della prima stagione della serie tv, dichiarò, sorridendo: «Vorrei che le cose fossero così spietatamente efficienti anche nella realtà. Cioè, ragazzi, Kevin Spacey sta facendo un sacco di cose per il nostro Paese». Una battuta, certo, ma anche un modo per minimizzare quanto di vero, in realtà, ci sia nello sceneggiato. Una verità che cozza con la sua immagine pubblica e quella che, in generale, si è sempre voluto dare della politica a stelle strisce: pulita, linda, trasparente. House of Cards va a toccare proprio i punti nascosti, è andata a rimestare sotto il tappeto mediatico in cui, per anni, si è nascosta la polvere politica americana. Il risultato è una serie trascinante, pluripremiata, dal successo internazionale. Con protagonista un uomo che è quanto mai un politico vero. Per questo Frank Underwood è meno amato dei suoi “colleghi” televisivi e decisamente più vicino al reale presidente Usa. La finzione si è mischiata al reale, i confini sono stati cancellati. Chissà che un giorno Frank Underwood non possa andare realmente alla Casa Bianca.