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La parola all'assessore Sorte: «Il centrodestra merita la vittoria»

La parola all'assessore Sorte: «Il centrodestra merita la vittoria»
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Alle politiche di marzo 2018 la Lega potrebbe portare a Roma dieci parlamentari, con una quota percentuale del 37,5 per cento (a dispetto del 14,5 nazionale). Mentre il centrodestra per ora non dà forti segnali, anche se potrebbe riprendersi in campagna elettorale, il PD è in caduta libera, e il Movimento 5 Stelle - nonostante il bergamasco Violi candidato regionale - è al livello più basso in Italia. E l'assessore Sorte, baluardo orobico di Forza Italia in Regione, che ne pensa?

Assessore Sorte, lei pare tranquillo.
«Diciamo che, come centrodestra e come Giunta, siamo convinti di aver lavorato bene. Aggiungo, a livello personale: di aver lavorato bene per la provincia di Bergamo».

Di che cosa va più orgoglioso?
«Abbiamo aperto la Teem, inaugurato la Brebemi e l’interconnessione con la A4, realizzato la Stezzano-Zanica, la fermata all’ospedale, finanziato il raddoppio ferroviario Ponte-Montello, la variante di Verdello e la variante di Trescore, previsto l’arrivo di 160 nuovi treni tra massimo tre anni. Si poteva fare di più, ma abbiamo prodotto risultati impor tanti».

Quindi, in campagna elettorale, punterà sui risultati raggiunti?
«Sì, perché la nostra forza è ciò che abbiamo già fatto e questo non ci costringe a limitarci alle promesse. La credibilità ce la siamo conquistata. Basta vedere la crescita della Brebemi: primo anno 14 milioni di fatturato, secondo circa 40, terzo 60. Il 2018 si sfioreranno i cento milioni».

 

 

Però doveva essere autofinanziata e invece ha ricevuto 320 milioni di soldi pubblici.
«La Brebemi è costata 1,8 miliardi e pagherà, credo, un miliardo di tasse nei prossimi vent’anni. Un’opera pubblica fatta prevalentemente con soldi privati: quale Regione è capace di fare una cosa del genere? La critica è che lo Stato ha dato un contributo minimale rispetto al costo totale, giusto? Allora io sono pronto a elargire contributi minimali su qualsiasi tipo di opera se poi i risultati sono questi. Perché qui il tema è che lo Stato non ha più soldi per fare certe opere e la Lombardia è riuscita a convincere i privati a farle superando l’ostacolo dell’assenza di risorse».

E i soldi per la variante di Verdello, invece, da dove sono spuntati?
«È una questione politica che ho posto con forza in Giunta, tra l’altro appoggiando una mozione presentata da Dario Violi e passata in Consiglio regionale».

Il candidato dei Cinque Stelle Violi, infatti, più che criticare l’opera in sé critica il fatto che i soldi siano stati trovati soltanto a fine mandato.
«I soldi sono arrivati adesso perché adesso è capitata l’occasione. Violi dovrebbe essere contento: la mozione era la sua, no? Bene, io l’ho semplicemente eseguita. Non è che può criticare anche quando l’unica cosa che ha chiesto è stata fatta».

Non teme il Movimento 5 Stelle? A livello nazionale è il primo partito.
«Ma non in Lombardia. Non è un caso che qui, e a Bergamo in particolare, i grillini ottengano i risultati peggiori d’Italia. Significa che la politica ha dato risposte concrete».

 

 

Quindi il centrosinistra non ha fatto poi così male, visto che governa Provincia e Bergamo città.
«In questa situazione non dividerei centrosinistra e centrodestra. Dico solo che le cose funzionano. È dove le cose funzionano male, come in Sicilia, che il Movimento ottiene consensi».

Temete di più Gori? Si dice che ci siano venti punti di distacco tra lui e Maroni, oggi.
«Posso dire che si percepisce un vento a noi favorevole e un clima di disfatta nel centrosinistra. La loro ultima spaccatura, poi, acuisce la situazione: Liberi e Uguali è un partito, di fatto, nato contro il Pd. Una formazione di sinistra che farà guerra ai dem collegio per collegio. Anche Gori, molto probabilmente, si troverà contro un candidato della sinistra radicale in Regione».

Ma vi siete accorti della presenza di Gori sul territorio regionale?
«Be’, sì, ma solo perché non è più a Bergamo a fare il sindaco. Di conseguenza ipotizziamo che sia in giro per la Regione».

La Giunta di Bergamo, però, sta continuando a lavorare.
«Penso che il fallimento del centrosinistra a Bergamo verta soprattutto sul tema della sicurezza e del degrado di alcune zone della città. Per il resto, a parte delle iniziative supportate da privati, non è stato lasciato niente ai cittadini. È stata un’Amministrazione debole, che tra l’altro è durata solo tre anni. Anche per questo in città percepisco una nuova aria: il cittadino bergamasco...»

 

Per leggere l’articolo completo, rimandiamo a pagina 9 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 21. In versione digitale, qui.

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