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500 mila euro ad Ats Bergamo contro i Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione

Fare rete, fare formazione, prevenire i casi più gravi sono sono alcuni degli obiettivi. E l'offerta di servizi è già migliorata

500 mila euro ad Ats Bergamo contro i Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione
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Per contrastare i Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, Regione Lombardia ha emanato un Piano biennale regionale, approvato dal Ministero, per un totale di quasi cinquecentomila euro destinati ad Ats Bergamo. L'Area Salute Mentale di quest'ultima ha quindi stabilito, in collaborazione con gli enti Asst Papa Giovanni XXIII, Asst Bergamo Est, Asst Bergamo Ovest e la Casa di Cura Beato Palazzolo, le azioni che verranno fatte in Bergamasca da qui ai prossimi due anni.

Il Piano biennale locale

Il Piano biennale locale punta soprattutto sulla prevenzione dei casi più gravi, cercando migliorare l'offerta dei servizi deputati all'intercettazione e alla cura dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione. Due le linee operative in particolare: innanzitutto, privilegiare una cogestione operativa con Enti e partner per potenziare la rete esistente, secondo una metodologia delle reti di patologia e in una dimensione fortemente integrata sull'asse Ospedale-Territorio; in secondo luogo tenere conto e favorire, in una visione allargata, l'accessibilità ai Servizi, anche promuovendo la collaborazione e l'accesso tra territori confinanti, attraverso l’integrazione con altri servizi e aziende.

La seduta di fine anno

Solo un paio di giorni fa, mercoledì 13 dicembre, nella Sala Lombardia di Ats Bergamo, ha avuto luogo la seduta di fine anno dell'Organismo di Coordinamento per la Salute Mentale, le Dipendenze e la Disabilità (Ocsmd), il cui presidente Giuseppe Matozzo, Direttore sociosanitario dell'Agenzia di Tutela della salute di Bergamo e Responsabile scientifico del Progetto formativo aziendale, ha ritenuto fondamentale aggiornare i componenti delle azioni di attuazione di questo Piano Locale dando particolare evidenza, in questa occasione, al percorso formativo svolto, nonché alla strutturazione della Rete dei Servizi dedicati.  La dr.ssa Emi Bondi, Direttore del Dmsd dell'Asst Papa Giovanni XXIII, in rappresentanza di tutti gli Enti erogatori, ha ricordato che i Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione, in particolare l'anoressia, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata, sono un problema di sanità pubblica di crescente importanza per la loro diffusione.

Offerta potenziata

La dott.ssa Laura Randazzo, Direttore di struttura per questo ambito, sottolinea che, allo stato attuale, nel territorio di competenza di Ats stanno potenziando l'offerta, concretizzando quindi le progettualità territoriali, organizzando servizi dedicati alla presa in carico e al trattamento dei disturbi, anche attraverso l'acquisizione di parte del personale dedicato. In aggiunta, i Fondi Regionali (pari a 163.400 euro) hanno permesso l'attivazione di due posti letto di ricovero e cura nel reparto di Medicina alla Casa di Cura Beato Palazzolo, dedicati a pazienti affetti da questi disturbi in fase particolarmente grave.

Fare rete e formarsi

Fondamentale quindi fare rete, ma anche lavorare bene all'interno con una squadra di specialisti compatta, coesa e preparata. Per questo, il gruppo tecnico di lavoro, in collaborazione con l'ufficio Salute mentale di Ats Bergamo, ha strutturato un percorso specifico di formazione, erogato con parte dei fondi Ministeriali dedicati, tenutosi presso la Casa di Cura Beato Palazzolo nei mesi di ottobre e novembre 2023, rivolto agli operatori dei servizi e aziende della rete, con la finalità di valorizzare lo scambio di competenze e conoscenze sugli interventi di assessment e di trattamento, e per attuare modalità operative condivise per la presa in carico, comprensive delle azioni di supporto alle famiglie.

Gli obiettivi

Gli obiettivi principali del percorso formativo sono stati fornire una prima base formativa teorico - pratica al personale dei Servizi della Rete incaricati della presa in carico, diagnosi, trattamento e riabilitazione dell’utenza in oggetto;  uniformare i servizi che costituiscono la rete provinciale di cura dei Dna in termini di: regole di ingaggio dei pazienti (modalità di accesso e presa in carico); assessment e trattamento; favorire la stesura di Pdta, condivisi sulle modalità di accesso ai diversi livelli di cura e alla rete dei servizi.

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