Dal manager al giornalista

Ad ogni lavoro la sua vacanza

Ad ogni lavoro la sua vacanza
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Non basta dire vacanza. Perché sia davvero efficace, riposante e rigenerante, occorre che sia di rottura. Che ci imponga cioè di fare qualche cosa di diverso, che esula dalla normale routine cittadina e soprattutto lavorativa. Lo raccomandano gli esperti dell'Eurodap, l’Associazione europea disturbi da attacchi di panico, che hanno definito la vacanza ideale per 6 macro-categorie di lavoratori.

Una vacanza "contraria". Che cosa vi spinge a scegliere e definire la vostra vacanza: la voglia di esotismo, la compagnia degli amici per non essere mai soli con tutti i pro e i contro, il non far niente distesi sul lettino di un ponte di una nave da crociera, l’avventura o lo spirito di sfida dei vostri limiti? Potreste fare bene a seguire l’onda dei desideri, ma forse non riuscire a riportare a casa il risultato auspicato. Ovvero l’adeguato relax necessario a ritemprarvi dalle fatiche e stress, chiusi dietro la porta dell’ufficio, pronti a ripartire con un po’ più di ottimismo le incombenze e impegni autunnali.

 

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Perché questo obiettivo sia pienamente soddisfatto, occorrerebbe scegliere una vacanza contraria. A che cosa?, vi starete domandando: a quanto normalmente fate nella vostra abitudinarietà giornaliera. Durante la pausa estiva, insomma, dovreste andare nel verso opposto alle vostre inclinazioni. La vacanza più efficace, dicono gli esperti, è quella che rompe gli schemi; non la si può scegliere tanto per fare perché si correrebbe il rischio che da occasione di relax e riposo si possa trasformare in un momento di stress. Non sia mai! Visto che tutti ben sappiano che cosa ci attende al ritorno dalle ferie: un intenso anno di lavoro.

Ogni professione ha la sua vacanza. Meglio ritmi lenti e senza orari oppure un caotico villaggio turistico, un atollo sperduto nell’oceano o un contatto a tu-per-tu con la natura? A definire la meta di vacanza ottimale è il tipo di professione che viene svolta durante l’anno. Ovvero la vacanza dovrebbe farci entrare in atmosfera e ambientazione decisamente alternative ai ritmi e alla qualità dei 365 giorni appena trascorsi. Così, in funzione di alcune delle professioni maggiormente svolte dagli italiani, un gruppo di esperti ha selezionato 6 categorie di lavoratori e per ciascuna di essi  hanno proposto la vacanza doc, della migliore qualità rigenerante.

 

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  • Il manager. Agenda frenetica tutto l’anno senza mai un minuto da perdere, riunioni concettuali, efficienza al top, eccellente spirito organizzativo per pianificare il proprio e l’altrui lavoro. Cosa serve per rilassarsi? Ritmi lenti, assenza di orari, possibilità di non schedulare la giornata minuto per minuto ma di lasciarsi condurre dai ritmi fisiologici e soprattutto dalla volontà di fare o non fare niente. Occorre vivere alla giornata, insomma, senza alcun tipo di imposizione o di orario ma seguendo solo il desiderio del momento, anzi del secondo! Manager uguale vacanza pseudo-pantofolaia.
  • Gli impiegati. La ripetitività del lavoro è la routine, sempre attaccati al computer a scrivere documenti o sepolti tra le scartoffie 5 giorni lavorativi su 5. Tanto che il lavoro potrebbe essere fatto quasi a occhi chiusi. Dunque? Ideale è il villaggio turistico dove le proposte di novità e attività si susseguono in un battere di ciglia, diverse giorno dopo giorno. Qui la monotonia non è di casa, la possibilità di incontro e nuove conoscenze è dietro ogni palma e il restare seduti è l’eccezione, forse accade a pranzo o neanche per quello, se è a buffet. Insomma l’impiegato deve optare per una vacanza stimolante che riaccenda la voglia di fare e di vivere, assopita durante l’anno dalla ripetitività.

 

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  • Il medico. Sempre disponibile, impegnato a prendersi cura degli altri, a risolvere problematiche di salute anche importanti, accantonando se stesso per tutto l’anno. In vacanza, non c’è niente di meglio di una Spa, dove tutto ruota attorno al benessere della persona: una volta tanto i piani si ribaltano e finalmente è il medico ad essere accudito, coccolato, trastullato, massaggiato e assecondato da capo a piedi. A livello fisico e psicologico. Finalmente una volta l’anno potrà ascoltare solo se stesso e confrontarsi con i propri desideri e volontà!
  • Le casalinghe. «Questa casa non è un albergo», le si sente spesso reclamare. Eccole accontentate, per loro la vacanza ideale è servita e riverita, in un albergo appunto, senza bisogno di pensare a lavare, asciugare, rassettare, spadellare e fare lavori domestici. Meglio ancora se la meta è termale o in un luogo di benessere, al mare o in montagna, dove la padrona di casa possa anche dedicarsi alla cura del proprio corpo, per una ripersa fisica e mentale a 360 gradi.

 

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  • I commercianti. Tutti i giorni stressati dal dover accontentare le esigenze più o meno originali dei clienti, sfoderando sempre un sorriso a 36 denti e ingoiando il rospo, oppure dovendo fare quadrare i conti di cassa e di budget, fra guadagni e risparmi. Qual è il beneficio ottimale? Arriva da una vacanza solitaria, isolata dal mondo insomma, in barca ad esempio, ma non in una località battuta dal turismo, oppure una pausa a contatto con la natura in cui ritrovare il gusto e il piacere delle cose semplici come in una baita di montagna o in un piccolo borgo di mare. Rigorosamente fuori dal caos.
  • I giornalisti. Hanno bisogno di disconnettersi dal mondo, di non essere sempre sul pezzo o a caccia della notizia, per l’impossibilità di stare H24 attaccati a Internet e dispositivi elettronici. Il luogo? Un paese esotico, dove anche digitalmente il contatto con l’Italia sia difficile da raggiungere, o in alternativa una vacanza a tu per tu con la natura. Niente località da vip insomma o alla moda, che (ri)farebbero cadere il giornalista affamato dello scoop di nuovo in tentazione.
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