Un'indagine canadese

Altro che neo-mamme distratte La gravidanza potenzia la memoria

Altro che neo-mamme distratte La gravidanza potenzia la memoria
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Si è sempre detto che le donne in dolce attesa diventano improvvisamente smemorate e avvertono sensazioni di smarrimento o difficoltà di concentrazione per via di una eccessiva produzione di ormoni e di preoccupazioni inerenti all’importante cambiamento di vita. Ma un nuovo studio, anche se su piccoli numeri, porterebbe una smentita, attestando che nei nove mesi della gravidanza la memoria potrebbe addirittura migliorare e potenziarsi. A patto che la donna non sia depressa. Così affermerebbero i ricercatori della University of Western Ontario, in Canada, che hanno pubblicato gli esiti dei loro studi sulla rivista Hormones and Behavior.

Pregnancy brain o Mommy brain. Anche in Italia lo si definisce così, con il termine inglese, quel caratteristico stato di memoria labile, ma passeggero, che rende la donna, da una lato, più leggera e scusabilissima per quelle piccole dimenticanze che potrebbero occorrere per tutto il periodo del pancione, e, dall’altro, la porta a preoccuparsi degli imprevisti del parto così come delle implicazioni della maternità. Uno stato, quello della smemoratezza, che sembra ora solo una diceria. Sebbene sia ancora presto per trarre conclusioni definitive, una recente ricerca canadese propende proprio in questa direzione.

 

 

I ricercatori hanno infatti arruolato un piccolo numero di donne, poco più di 50 con più o meno la stessa età e un background simile, metà delle quali in stato interessante, sottoponendole tutte a una batteria di test per la memoria. Questi esercizi mentali e mnemonici hanno permesso agli studiosi non solo di verificare che le prove e le capacità di ricordare erano assimilabili nei due gruppi di donne, ma addirittura che coloro che erano in attesa di un bebè e vivevano questo momento in serenità ottenevano addirittura esiti mnemonici migliori.

Come mai queste performance potenziate? Il cervello, hanno spiegato i ricercatori, è come se, durante i mesi che precedono la nascita, fosse sottoposto a una super-ricarica della materia grigia; una sorta di settaggio rinnovato, atto a preparare e abituare la futura mamma ai cambiamenti fisici, psicologici e occupazionali della maternità, migliorando anche la memoria. Forti di queste premesse, in Canada ora si cercherà di capire se questi vantaggi riguardano solo i nove mesi di attesa oppure se possono perdurare anche durante la maternità.

 

 

Esercizi per ricordare. In attesa di conferma, per le mamme un po’ smemorate (a questo punto non si sa bene per quale motivo), ecco qualche piccolo rimedio per consolidare la memoria. Niente di complicato, anzi diremmo che si tratta di suggerimenti molto pratici.

Ad esempio potrebbe essere utile compilare una o più liste delle attività da fare con relative scadenze, ma anche lasciare dei promemoria in giro per casa, scegliendo un posto ben in vista come il frigorifero o la porta d’entrata mantenendo sempre lo stesso posto di affissione, in modo che il post-it giallo cada di tanto in tanto sott’occhio e quel che c’è da fare entri in memoria senza fatica.

Infine, per dare ancora un migliore effetto al tutto, sarebbe utile lavorare un po’ anche sulle tensioni emotive, cercando cioè di riposare meglio e più a lungo o di fare di quando in quando qualche esercizio di rilassamento mirato soprattutto alla respirazione e alla visualizzazione positiva dei fatti della giornata o del lieto evento.

Dulcis in fundo, ed è questa forse la raccomandazione più importante, è bene vivere questo periodo alla giornata, imparando a poco a poco ad accettare con serenità anche un eventuale e possibile disagio mnemonico, senza farsene un eccessivo cruccio e senza prendersela con se stesse.

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