Arte che unisce: le piastrelline colorate dei bambini in Pediatria esposte nel carcere di Bollate
Sogni di libertà e speranze dei piccoli pazienti hanno trovato continuità di senso in un altro spazio, all'intero di una nuova comunità
Se è vero che il sorriso di un bambino illumina il mondo, quelle tavolette di legno intrise di sogni e speranze rappresenteranno un insostituibile conforto per i carcerati. Da qualche giorno l'installazione delle "piastrelline" realizzate dai bambini dei reparti pediatrici del Papa Giovanni di Bergamo hanno trovato spazio nel carcere di Milano Bollate, esposti sulla parete di un lungo corridoio luminoso sul quale si aprono i vari reparti. Tutti insieme formano un'onda, che vuole essere metafora della condizione di chi tra quelle mura ci vive.
Queste piastrelline in legno sono state dipinte tra il 2014 e il 2015 nell'ambito del progetto "Artisti in corsia", realizzato in collaborazione con il Liceo Artistico Statale di Bergamo Manzù, come esperienza di volontariato sociale. Gli studenti del Lieo hanno raggiunto i bambini nei reparti pediatrici a cadenza settimanale per proporre loro attività pittoriche e affiancarli nella realizzazione delle piccole piastrelle di legno colorate.
Un progetto che è riuscito a liberare la loro fantasia e la loro creatività alleviandone le lunghe giornate di degenza. Referente del progetto per il liceo è stata la professoressa Tiziana Fumagalli, mentre il materiale utilizzato è stato donato dal Liceo Artistico, dalla ditta Paganoni Legnami e dalla fiera Creattiva. Le piastrelline sulle quali i bambini hanno trasferito i loro sogni di libertà e speranze hanno quindi trovato continuità di senso in un altro spazio, all'intero di una nuova comunità, proseguendo la costruzione delle loro storie negli occhi di altre persone in difficoltà.
Sostegno dell'associazione Bergamo Elisoccorso
L'idea nasce da una felice intuizione nasce da un'opera di raccordo realizzata da Fra Mauro Mariani, da otto anni cappellano nella struttura milanese, con il sostegno dell'associazione Mauro Signore Bergamo Elisoccorso. L'inaugurazione si è svolta nei giorni scorsi in presenza del dottor Leggieri, direttore del carcere milanese di Bollate, della dottoressa Stasi - direttrice dell'ospedale bergamasco, del dottor Valoti (direttore Aat 118), della dottoressa Ghilardi e di don Fabio, cappellano del carcere.
«I lavori dei bambini ci portano dentro una visione che consola passando da atmosfere buie ed indefinite a prati verdissimi e fiori fantastici, da scarabocchi confusi ed incerti a piccole foreste abitate da animali curiosi - spiega Tiziana Fumagalli -. Sopra mari e cieli azzurri l’arcobaleno, come un ponte, permette di condividere un percorso, di unire due realtà e due strutture nelle quali si incarnano la sofferenza e la speranza; la vita si rinnova dentro questa luminosa folla di immagini felici nate dalle mani dei bambini, in modo che altri ne possano trarre un po’ di serenità».
I detenuti del carcere hanno deciso di ricambiare il dono dei bambini ricoverati al Papa Giovanni regalando a loro volta una collezione di fotografie realizzate nell'ambito di un corso che alcuni di loro hanno frequentato all'interno della struttura: immagini artistiche di grande suggestione, nate dall'elaborazione dell'esperienza di reclusione. Gli scatti verranno prossimamente esposti in mostra permanente nel corridoio della piastra di fronte alla Radiologia, non distante dalla Torre 2 che ospita i reparti pediatrici.