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Avvio da urlo e finale da infarto Ma alla fine sono tre punti d’oro

Avvio da urlo e finale da infarto Ma alla fine sono tre punti d’oro
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Un avvio da urlo e un finale da infarto per tre punti di platino. Atalanta-Lazio finisce 1-0 per la Dea, la decide Zapata con il quinto gol consecutivo in campionato e la conserva il Var che va benedetto, sostenuto e applaudito: quel piede di Acerbi è oltre la linea di Masiello (non è il solo, anche Immobile è in fuorigioco) e quindi è giusto annullare. Dopo due minuti, un quarto d’ora o sette settimane, quel gol va sempre annullato. E allora godiamoci la Dea sesta in classifica, a un punto dal quinto posto e a sole due lunghezze dalla Champions League (Milan a quota 26) nel giorno in cui arriva il gol stagionale numero trenta (Juve e Napoli sono a 33) e si torna a non subirne dalle parti di Berisha. Gara cinica e di sofferenza nel finale, la Lazio forse meritava qualcosa in più ma per una volta la Dea ha sfruttato l'amica Bendata e festeggia i tre punti.

 

 

Solo una sorpresa nelle scelte iniziali di Gasperini rispetto alle attese della vigilia: Masiello torna in panchina per decisione tecnica visto che il numero 5 non è ancora al top della condizione e si trascina un problemino fisico che lo sta un po’ condizionando, così Gasperini schiera subito Mancini. Il rientro di Ilicic per Rigoni e la conferma del tridente con Zapata e Gomez sono le certezze offensive per una squadra che sia in mezzo al campo che in difesa (Masiello a parte) è la stessa di Udine. Nella Lazio, conferme per Correa e MIlinkovic-Savic alle spalle di Immobile, per una formazione che cambia completamente rispetto alla sfida di Europa League con l’Eintracht Francoforte e ripresenta tutti i migliori in campo. Serata freddissima a Bergamo, temperatura di poco sopra gli 0°C con il settore ospiti chiuso e un’ottima presenza sugli spalti dei tifosi orobici. Pronti, via e l’Atalanta passa subito in vantaggio: grandioso anticipo di Gosens sulla sinistra che lascia sul posto Marusic, il cross dentro del numero 8 tedesco trova Acerbi e Radu in anticipo, ma il rumeno respinge male e Zapata è un cecchino e insacca il sesto gol in campionato, ottavo stagionale considerando anche l’Europa League. La rete immediata galvanizza ancor di più il pubblico e al 7’ Zapata scappa sulla sinistra facendo fuori Wallace e mettendo al centro un cross perfetto che Lulic sul palo lungo toglie letteralmente dal piede di Ilicic.

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La partita sembra segnata, ma la Dea ha il difetto di abbassarsi un po’ troppo lasciando molto spazio ai capitolini. Al 12’ Immobile viene scovato nel corridoio da Correa e arriva a calciare in piena area, Berisha è bravo a mettere in angolo: qualche automatismo nella zona centrale della difesa orobica va sistemato. Dopo un tiro cross di Gosens salvato in scivolata da Acerbi (18’), la Lazio prende in mano il pallino del gioco e al 37’ con Immobile si fa vedere dalle parti di Berisha: zuccata precisa ma palla alta di un soffio. Prima della fine del tempo, occasione importante per i capitolini con Milinkovic-Savic (41’, cross di Lulic) che costringe Berisha al secondo intervento di livello del primo tempo. Un paio di episodi dubbi fanno agitare i laziali (Orsato attende il Var solo per un tocco di braccio di Zapata giudicato assolutamente involontario e veniale) per una prima frazione di gioco che finisce agli archivi con la Dea ancora in attacco.

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Nella ripresa, la squadra di Gasperini entra in campo subito bene: al 47’ Gosens mette sulla testa di Zapata il pallone del 2-0, ma il colombiano sfiora solo il palo e non riesce a insaccare. I nerazzurri, complice una serata così così di Ilicic, non riescono a sfondare e riproporsi con continuità lasciando campo alla Lazio che pian piano alza il baricentro e dopo l’ingresso di Luis Alberto e Caicedo costringe la Dea a un finale completamente difensivo. Al 73’ Milinkovic-Savic manda fuori di un soffio; all’81’ ci pensa de Roon a deviare sul fondo un pallone di Caicedo calciato di prima intenzione e in pieno recupero succede quello che solo grazie al Var si può vedere. La squadra di Gasperini è raccolta in area, palla dentro di Correa che vede Acerbi sul secondo palo dove Masiello non può arrivare: colpo di testa, palla in gol ed esultanza del numero 33, con tanto di maglia levata e giallo da regolamento. Quando le squadre sono già a centrocampo, Orsato invita tutti ad attendere e si capisce subito che dal Var qualche aiuto alla Dea può arrivare. Passano secondi interminabili e il direttore di gar, dopo un paio di minuti, non va nemmeno a vedere le immagini e grazie al supporto di Manganiello e Peretti annulla per un doppio e giusto fuorigioco. Lo stadio esplode, di lì a poco il triplice fischio manda tutti sotto la doccia e Bergamo sogna: 24 punti, sesto posto con vista Europa e una squadra capace di lottare e strappare punti di importanza assoluta. Bene così, avanti Dea.

 

Atalanta-Lazio 1-0
Reti: 1’ Zapata (A)

Atalanta (3-4-1-2): Berisha; Toloi, Palomino (56’ Djimsiti), Mancini; Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens; Gomez (85’ Masiello); Ilicic (68’ Pasalic), Zapata. All. Gasperini.

Lazio (4-4-1-1): Strakosha; Wallace (78’ Caicedo), Acerbi, Radu, Marusic (64’ Lukaku); Parolo, Badelj (64’ Luis Alberto), Milinkovic-Savic, Lulic; Correa; Immobile. All. Inzaghi.

Arbitro: Orsato di Schio (Liberti e Longo; Sacchi; Manganiello e Peretti) .

Ammoniti: 38’ Parolo (L), 50’ Zapata (A), 62’ Wallace (L), 87’ Lukaku (L), 88’ Djimsiti (A).

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