A parte il cre estivo

I bambini hanno finito la scuola Piccolo manuale di sopravvivenza

I bambini hanno finito la scuola Piccolo manuale di sopravvivenza
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«La scuola sta finendo e un anno se ne va, son diventati grandi lo sai che non mi va. A scuola di studenti, non ce ne sono più è il solito rituale ma ora la libertà...». Ebbene sì, i cari Righeira nel lontano ‘85 cantavano L’estate sta finendo, ma ora qui quella che è finita è la scuola e le mamme iniziano un’operazione strategica che nelle aziende si chiama pianificazione. L’arrivo dell’estate è un bel momento, le giornate si allungano, il sole è caldo, i gelati, le infradito, si sogna la spiaggia con l’ombrellone, ma nell’attesa una mamma cosa fa? Come sopravvive a queste lunghe settimane? Con una bella tazza di ginseng, la mamma si siede al tavolo della cucina, agenda alla mano, e inizia a contare le settimane, i giorni che deve riempire per gestire i rampolli di casa. La prima tappa è raggiungere indenni la vacanza, ma, se non si ha la fortuna di poterci andare, il traguardo della sopravvivenza slitta fino a metà settembre.

 

 

Prime tre settimane. La prima settimana di solito è di decompressione generale, il ritmo cambia, i bambini non hanno l’obbligo della sveglia alle 6.30 se va male, alle 7.30 se va bene, e anche le mamme possono appendere al chiodo il cappello di autista, almeno per un po’. Da qui in avanti la tabella della pianificazione inizia a riempirsi di scritte con la penna rossa: prima tappa un bel paio di settimane di Cre che non fanno mai male, anzi è tutta salute e socializzazione.

Lasciateli annoiare. A seguire, se siete mamme di sperimentazione potete ascoltare il consiglio di alcuni psicologi che suggeriscono: «I bambini devono annoiarsi». Qui dipende da quanti bambini avete, da quanto è grande la vostra casa e se avete stanze insonorizzate. Probabilmente, andrà tutto bene per i primi dieci minuti e i bambini inizieranno a ciondolare per casa come zombie, ma poi già nei venti minuti successivi con tutta probabilità inizieranno a sbuffare e, incrociandosi nel corridoio, si prenderanno a spallate. Allo scattare della mezz’ora partirà l’urlo di Tarzan perché la sorella più grande sarà stata più veloce a prendere il ghiacciolo e inizierà la protesta: «Nooo, non è giusto, il ghiacciolo lo dovevo prendere io per prima, lei l’ha già preso ieri, non vale!» e così, presto, la noia si trasformerà in un’azzuffata di gruppo. Tranquille, mamme, è già attivo il servizio gratuito di somministrazione gocce di passiflora giù al parchetto, dove, sotto il salice piangente, vi potrete ritrovare anche a fare scambi di figurine per completare l’album dei Cucciolotti.

 

 

Gite in bici, piscina e torte. Se siete invece mamme sportive potrete riempire le giornate con gite in bicicletta con tanto di pic nic, oppure recarvi alla piscina comunale armate di braccioli, salvagente, cuffie, innaffiatoi, secchielli e palette, palloni di varie misure, crema da sole, macchinine e Barbie. Se amate invece cucinare potrete fare biscotti e torte per tutto il condominio che sicuramente apprezzerà molto un bel vassoio di biscotti fumanti appena sfornati alla fermata dell’ascensore. Nel frattempo avrete unito l’utile al dilettevole, facendovi qualche bella e calda sauna ad ogni apertura di forno.

Ma non si stancano mai? Per riequilibrare la temperatura corporea, come consigliano le migliori Spa, quale miglior occasione per tuffarsi in un bel fresco Centro Commerciale con l’aria condizionata? Se sopravvivrete ai vari sbalzi di temperatura, però, potrebbe succedere che i vostri pargoletti non siano ancora del tutto stanchi e mentre cercherete di aggiustarvi i capelli, che saranno diventati come il mocio Vileda, potrete proporre lezioni serali nel parco di zumba kids, yoga, rotolamento giù dalla collina, calcio, arrampicata sugli alberi, corri corri dietro l’aquilone o il famosissimo nuoto sincronizzato con le rane dello stagno.

Consigli per i compiti. Per quanto riguarda la gestione dei compiti estivi il consiglio è: suddividere le pagine di ogni libro che devono completare per i giorni totali delle vacanze, considerate anche sabato, domenica, gite al lago o in montagna. Fate poi la radice quadrata del numero che vi risulta, moltiplicate per 12 e dividete per 6. Alla fine non ci avrete capito nulla ma state certe che almeno venti minuti al dì se ne vanno per questa incombenza, tranquille il chiosco di passiflora è attivo h 24.

 

 

L’estrema ratio. Esiste ancora un’ultima possibilità organizzativa, la più ingegnosa delle idee, quella che vi garantirà di arrivare a settembre fresche, riposate e perfino abbronzate sulla schiena, di non sentirvi in colpa se lavorate tutta l’estate e non vedete i vostri figli crescere, quella che vi farà recuperare tutte le ore insonni degli ultimi anni: l’ibernazione. Non ridete e non sottovalutate gli effetti benefici perché i nostri pargoletti si riposeranno in un sonno di tre mesi, usciranno freschi e riposati all’età esatta a cui li avete lasciati a giugno, la casa sarà silenziosa, pulita e ordinata, in più avrete tempo per cene romantiche con vostro marito. Dovete solo attenervi a poche e semplici istruzioni per l’uso: riempite il frigorifero di gelati e ghiaccioli, aspettate una giornata particolarmente afosa, fatevi trovare davanti alla porta del freezer onde evitare litigi dell’ultimo momento e... non appena con le loro dolci manine si allungheranno verso il gelato, taaac con una piccola agevolazione, li infilate dentro. Attenzione però ad essere più furbe e più veloci di loro, altrimenti il rischio è di finire come la strega di Hansel e Gretel. Ricordate poi di iniziare lo scongelamento almeno una settimana prima dell’inizio della scuola, giusto per far loro completare gli ultimi compiti perché la maggior parte l’avrete già svolta voi in tutta calma e di dargli un po’ di colore sulle guance.

Ricordatevi il gelato. Come vedete quindi di soluzioni ce ne sono tante. Ricordatevi però di riempire il freezer di gelato e la sera, dopo averli guardati dormire come dolci e teneri angioletti, potrete deciderete se, lasciandovi cadere mollemente sul divano, il gelato lo mangerete voi o lo riserverete ai vostri pargoli, perché, come diceva la buon vecchia Rossella O’Hara, «domani è un altro giorno!».

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